Premessa: il 30 per cento di giovani tra i 15 e i 24 anni non ha un lavoro. Gli ultimi dati dell’Istat a riguardo non sono incoraggianti. In rete non si placa l’eterno dibattito fra chi pensa che il lavoro semplicemente non ci sia e chi invece sostiene come siano i giovani a essere svogliati. C’è poi una terza linea di pensiero, rappresentata alla perfezione dalle ultime parole di Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba.it (azienda di famiglia). Per Cecconi il tema è un altro: “I giovani non hanno ambizione, si accontentano del lavorino”.

Stefano Cecconi (Aruba) contro i giovani senza ambizione

Oggi Aruba è una società leader nei servizi di data center, e-mail, Posta Elettronica Certificata, web hosting e registrazione nomi a dominio. Gran parte del merito va attribuito alla lungimiranza della famiglia Cecconi, ereditata negli ultimi anni da Stefano, abituato ad alzare l’asticella un centimetro in più giorno dopo giorno, pretendendo spesso e volentieri che i giovani desiderosi di lavorare all’interno di Aruba facciano altrettanto. A suo dire però, si tratta di un esercizio vano, dal momento che quasi mai riesce a trovare candidati per determinate competenze.

Scarsa ambizione

Il problema? La scarsa ambizione. Non usa mezzi termini Stefano Cecconi per descrivere la maggior parte dei giovani che sceglie la via più semplice accontentandosi di quello che lui chiama lavorino. Tale ricerca viene definita una “costante preoccupante” dall’amministratore delegato di Aruba, che non nasconde il suo timore per i prossimi anni. Cecconi chiarisce che un atteggiamento simile porta l’azienda a non voler scommettere su questi determinati profili. Questo un breve estratto delle dichiarazioni di Stefano Cecconi tratte da un approfondimento di Business Insider Italia: “[…] Questo è un atteggiamento molto limitante perché – spiega l’ad di Aruba – non possiamo scommettere su queste persone”.

Qual è il vostro pensiero a riguardo? La pensate come il CEO di Aruba o credete che il lavoro non ci sia?

Scrivete a: [email protected]

Leggi anche: Smart working: come il lavoro flessibile fa aumentare la produttività

Lavoro che non si trova, l’amaro sfogo di un lettore: ‘Chi è che non ha voglia di lavorare?!’