Si mostra molto ottimista il premier greco Alexis Tsipras sulle probabilità che sia raggiunto a giorni un compromesso tra la Grecia e i creditori sull’erogazione dei nuovi aiuti, necessari per evitare il default. Il 6 maggio si dovranno pagare interessi per 200 milioni all’FMI, mentre il 12 sarà la volta di altri 764 milioni, dovuti sempre all’istituto di Washington. In programma c’è l’Eurogruppo dell’11, che potrebbe prendere atto degli indubbi progressi realizzati dalle parti nelle trattative, mentre già dopodomani ci sarà una riunione a Bruxelles dell’EuroWorking Group, decisiva perché lo sblocco degli aiuti avvenga a livello politico la settimana successiva.

Sempre tra 2 giorni, la BCE si riunirà per decidere, come ogni settimana, se innalzare o meno il tetto dei fondi ELA, la liquidità di emergenza erogata alle banche greche tramite la Banca di Grecia. In quella data, il governatore Mario Draghi e gli altri membri del board decideranno se aumentare lo sconto sui fondi erogabili a fronte del collaterale di garanzia esibito dagli istituto. Se così fosse, il sistema bancario greco si vedrebbe ridurre la liquidità anche attraverso questo canale e ciò potrebbe destabilizzare ulteriormente il panorama finanziario nel paese.   APPROFONDISCI – Grecia, accordo preliminare entro domenica. Ma l’Eurogruppo teme il referendum   Stando a tre funzionari europei vicini al negoziato, le distanze tra le parti sarebbero ancora forti su temi come il mercato del lavoro, i tagli alle pensioni e agli stipendi pubblici, l’IVA. Al contempo, dal governo Tsipras arriverebbero segnali contrastanti sull’intesa; se da un lato si dovrebbe arrivare a un’aliquota unica dell’IVA, incluse le isole, dall’altro il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, che sabato ha incontrato il premier, si è detto indisponibile a nuovi tagli alle pensioni e a un aumento dell’IVA. E sulla figura di Varoufakis, accusato dall’Eurogruppo di “dilettantismo”, sono arrivati apprezzamenti dall’economista di fama mondiale Joseph Stiglitz, noto per le sue posizioni contrarie all’austerità nell’Eurozona.
Alla domanda di cosa pensi del ministro greco, Stiglitz lo ha definito un “buon economista”, evidenziando di avere trascorso con lui ore di colloquio, dalle quali sarebbe emersa la concreta probabilità che la Grecia esca dall’euro.   APPROFONDISCI – Stiglitz attacca l’euro: fu un errore, la Germania esca per prima   Per Stiglitz, la Grexit resta molto probabile, perché ci sarebbe disaccordo con la Germania su cosa significhi “buona economia”. L’economista ha anche affermato che per quanto non lo si chiami così, l’uscita di Atene dall’euro sarebbe un vero “disastro”. Infine, da registrare un articolo del quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt, che ritiene probabile l’accesso della Grecia alla nuova liquidità europea, ma non prima del 12 maggio, una data cruciale per le casse statali elleniche, sempre più a secco.   APPROFONDISCI – La Grecia va verso un accordo? Ecco perché si rischia ora più che mai un incidente