E’ stato un Natale all’insegna della “guerra” in Italia. Nessuna paura, però, perché è stata combattuta a colpi di biscotti e ha avuto un sapore molto dolce. A novembre, sugli scaffali dei supermercati sono arrivati i Nutella Biscuits, la prima volta che Ferrero mette insieme biscotti e crema di nocciole. Per molti, la reazione alla Crema Pan di Stelle di Barilla, che aveva debuttato sul mercato a inizio dello scorso anno, di fatto puntando a insidiare il primato indiscusso della Nutella.

A sua volta, però, pare che la guerra sia stata scatenata dal lancio di Nutella B-ready nel 2015, una cialda di pane con sopra spalmata la crema di nocciole, che ai tempi pare abbia scioccato la società di Parma, perché rappresentò un ingresso a gamba tesa sul suo mercato.

Nutella Biscuits, online confezione fino a 14,00 euro: mossa studiata dalla Ferrero?

I Nutella B-ready furono un flop, forse perché il prodotto si sovrapponeva ad altri della stessa Ferrero, come Tronky, Duplo e Kinder Bueno. Inoltre, risultò un po’ troppo calorico agli occhi dei nutrizionisti, che ne sconsigliarono l’uso per colazione. Eppure, se ci fate caso, nelle ultime settimane Ferrero sta mandando in onda una campagna martellante per rilanciare proprio questa cialda. E la cosa può apparire quanto meno curiosa, dato che ci aspetteremmo che ci bombardasse a colpi di spot sui Nutella Biscuits.

Per capire la ragione di questo apparente paradosso, iniziamo con l’ammettere che i biscotti alla Nutella si stanno pubblicizzando da soli. Gli scaffali vuoti sotto Natale sono stati la forma promozionale più efficace che si potesse immaginare per darvi tutto il risalto possibile. Ma allora perché i B-ready? Con il nuovo anno, Barilla ha lanciato i BiscoCrema Pan di Stelle, uno snack venduto in una confezione facilmente trasportabile, ciascuna delle quali contiene 12 biscotti, che formano 6 monoporzioni.

I Nutella Biscuits, invece, si vendono in confezioni da 22 biscotti ciascuno.

Ferrero rilancia i Nutella B-ready?

La differenza tra le quantità riflette il diverso utilizzo che in teoria se ne dovrebbe fare dell’uno e dell’altro: i BiscoCrema sono stati pensati come uno snack fuori dai pasti, magari quando si è in ufficio o fuori casa. I Nutella Biscuits sarebbero più adatti come merenda. Tuttavia, l’apporto calorico di un BiscoCrema è sostanzialmente simile a quello di un Nutella Biscuits: 69,5 contro 71 calorie. E allora, chissà che Ferrero non stia studiando il modo di contrastare direttamente Barilla sui BiscoCrema, puntando a riesumare i B-ready come prodotto più legato alla merenda, dato che uno di questi contiene ben 96 calorie, lasciando così che i Nutella Biscuits sradichino sul nascere le velleità del nuovo prodotto Barilla.

Biscotti alla Nutella Ferrero solo marketing o sono buoni davvero?

In altri termini, i B-ready verrebbero rilanciati per reagire ai BiscoCrema. Nel frattempo, i Nutella Biscuits starebbero continuando a vendersi da soli. E lo scontro tra le due aziende si sposta anche su altri due piani: genuinità del prodotto e tasso di “italianità” degli ingredienti. E’ risaputo che Ferrero continui ad utilizzare l’olio di palma, mentre Barilla si batte contro di esso da anni con tanto di spot irritanti per Alba. E i BiscoCrema vengono prodotti per l’appunto con olio di semi di girasole, mentre le nocciole utilizzate per la crema sono al 100% italiane. Ferrero, invece, data l’elevatissima quantità di nocciole di cui ha bisogno per produrre la Nutella, è costretta a importare anche dall’estero, specie dalla Turchia. Del resto, il mercato italiano delle nocciole non soddisfa da solo la domanda nazionale.

E così fu che Matteo Salvini, schernito per molti mesi sui media per i suoi post social con pane e Nutella, poche settimane fa arrivò a ipotizzare il boicottaggio della crema di nocciole della Ferrero, in quanto non al 100% italiana.

Successivamente, ha voluto postare una foto di sé al supermercato, davanti agli scaffali dei due colossi rivali, con un viso indeciso su quale prodotto acquistare tra Nutella e Crema Pan di Stelle. E’ stata la conferma di quanto Parma abbia saputo fare breccia tra l’opinione pubblica, puntando sul concetto di “healthy” e “made in Italy”. E la sfida con Ferrero continua. Per la gioia dei palati di tutti.

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