Come potrebbe cambiare il mondo del lavoro dal 3 maggio? Il governo sta pensando a come gestire le riaperture delle aziende e molte ipotesi stanno emergendo su quali misure di sicurezza saranno necessarie. Intanto, la Lombardia vuole riaprire dal 4 maggio e Fontana ha proposto di “scaglionare il lavoro magari su 7 giorni anziché su 5, con orari di inizio diversi per evitare l’utilizzo eccessivo dei mezzi pubblici in determinate fasce”. 

Come rientreremo in ufficio

Come scrive Agi, che riporta le parole di Marco Marazza, professore ordinario di diritto del Lavoro all’Università Cattolica di Milano e alla Luiss di Roma, sarà necessario puntare molto allo smart working e alla diluizione degli orari per evitare troppa folla nei luoghi di lavoro e nei mezzi pubblici alla stessa ora.

Secondo il professore, le aziende dovranno considerare due aspetti importanti: quello legato alla sicurezza ma anche quello legato all’organizzazione stessa del lavoro. La ricetta base per ripartire fa leva sullo smart smorking il più possibile e la revisione dei turni nelle 24 ore per evitare la concentrazione nello stesso momento. 

Termoscanner nelle entrate dei luoghi di lavoro e controlli davanti ai negozi

Tra altre misure che riguardano la fase 2, anche la possibilità per le Asl di avere numeri telefonici di tutte le persone entrate a contatto con positivi. Quando le misure saranno allentate sarà necessario tracciare le persone a rischio per tenere sotto controllo i cittadini, in particolare chi lavora con il pubblico. Si pensa alla misurazione della febbre prima di entrare in servizio grazie al termoscanner, che dovrà essere posizionato nelle entrate dei luoghi di lavoro proprio come i guanti, le mascherine e gli erogatori per il disinfettante. 

Per quanto riguarda i negozi e supermercati, secondo il provvedimento firmato dal prefetto Matteo Piantedosi: “si ribadisce l’obbligo di assicurare, oltre alla distanza interpersonale di un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto di beni, raccomandando, altresì, l’applicazione delle misure di sicurezza”.

Sono quindi previsti controlli nei negozi e nei supermercati per controllare che davvero saranno rispettate le distanze di sicurezza.

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