E’ entrata in vigore la tracciatura europea anticontraffazione per i farmaci con la presentazione del sistema di monitoraggio che riguarda 28 paesi membri Ue oltre che Norvegia, Liechtensteine e Islanda. La notizia è stata resa nota, tramite un comunicato, da Farmindustria. Anche l’Italia fa parte del nuovo sistema ma per adesso non entrerà subito in vigore come in altri paesi. 

Che cosa cambia

Dal 9 febbraio è entrato in vigore un sistema di monitoraggio basato su un codice identificativo univoco a barre bidimensionale per i farmaci.

Che cosa cambia in sostanza? I farmaci con obbligo di ricetta dovranno riportare il bollino che avrà lo scopo di controllare la veridicità del sistema europeo Emvs. Si tratta di un sistema anti contraffazione che vuole proteggere i pazienti dal rischio di contraffazione dei medicinali. L’Emvs, nella pratica, si occuperà di mettere in collegamento 2mila aziende farmaceutiche, 6mila grossisti, 140mila farmacie e 5mila farmacie ospedaliere in modo da controllare l’ingresso dei farmaci ed evitare che quelli contraffatti entrino nello spazio economico. La pericolosità dei farmaci contraffatti è risaputa, molti pazienti ignari di tutto ciò rischiano di ingerire medicinali contraffatti a rischio e pericolo per la propria salute. 

Farmaci esclusi dal sistema di tracciatura

Dalla lista dei farmaci inclusi nel sistema di tracciatura sono esclusi quelli omeopatici, quelli che fanno parte delle terapie avanzate basati su tessuti o cellule, gas medicinali, mezzi di contrasto e test allergologici.

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Quando entra in vigore in Italia

Come detto, il sistema è stato presentato a Bruxelles ma in Italia, Belgio e Grecia non entrerà subito in vigore. Nel nostro paese è stata concessa una proroga fino al 2025. Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, ha spiegato che “In Italia già esiste da anni un preesistente sistema (un bollino autoadesivo prodotto dalla Zecca dello Stato).

Con un doppio obiettivo, tracciare il lotto in chiave anticontraffazione e monitorare la spesa farmaceutica. Dunque, le imprese italiane possono mantenere la sola bollinatura “nazionale” per i prodotti venduti all’interno del Paese, mentre sono già attrezzate e pronte a utilizzare la nuova tracciatura Ue per i prodotti destinati all’esportazione. Le imprese del farmaco che producono nel Paese ed esportano per oltre il 70% hanno già adeguato le loro linee produttive”. Nel nostro paese, dunque, per adesso il sistema non sarà attivo ma entro il 2025 dovremo adeguarci. 

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