Possibili novità in arrivo per i clienti delle banche. E non sembrano positive per moltissimi di loro. Fare bancomat potrebbe costare molto più di oggi. Bancomat Spa, la società che gestisce il circuito delle carte di pagamento, ha proposto un diverso schema per la remunerazione del servizio di prelievo del contante. Oggi, funziona così: tu prelevi denaro presso un ATM appartenente allo stesso gruppo bancario di cui sei cliente o di un altro gruppo bancario. In genere, ciò avviene gratuitamente, anche nel caso in cui l’ATM appartenga a un gruppo diverso da quello di cui sei cliente.

La banca che ha emesso la carta riconosce alla banca proprietaria dell’ATM una commissione interbancaria di 49 centesimi per ciascun prelievo. La tariffa è rivista ogni due anni sulla base del monitoraggio dei costi sostenuti dal sistema bancario, in base al provvedimento n.16709/2007 dell’AgCom.

La proposta di Bancomat Spa è la seguente: a fissare il costo di prelievo dovrà essere la banca proprietaria dell’ATM. Esso dovrebbe ammontare inizialmente a 1,50 euro e anche in questo caso la tariffa sarebbe aggiornata ogni due anni. L’Antitrust sta da mesi esaminando la proposta, contro cui si sono scagliate le banche di piccole e medie dimensioni e le popolari.

I futuri costi per fare bancomat

Quale sarebbe il problema con il nuovo sistema? I clienti delle piccole banche, cioè con pochi sportelli sparsi sul territorio nazionale, si ritroverebbero alla mercé dei costi fissati dalle grandi banche per fare bancomat e presso i cui ATM dovrebbero rivolgersi. Diversamente da oggi, nel momento in cui stipuleremo un contratto con una data banca non saremo a conoscenza di quali saranno gli eventuali costi sostenuti per prelevare denaro presso gli ATM di altre banche.

E’ evidente che la proposta di Bancomat Spa tende a premiare le grandi banche, le quali dispongono di ATM su tutto il territorio nazionale.

I loro clienti avrebbero poco o nulla da temere, mentre i clienti delle concorrenti piccole si ritroverebbero penalizzati. Secondo i dati, ogni anno in Italia avvengono 500 milioni di prelievi di contante, di cui 150 milioni presso ATM di altri gruppi bancari. Considerando l’aggravio rispetto ad oggi, dovremmo attenderci almeno 150 milioni di euro in più di giro d’affari del circuito.

D’altra parte, la proposta non appare insensata. Se offro un servizio, devo essere io a fissarne i costi per gli utenti. Fare bancomat agli ATM di grandi banche sgrava le piccole banche di costi, che altrimenti sosterrebbero per offrire un servizio alla clientela. Per contro, le grandi banche si ritrovano a subire la transumanza di clienti altrui senza necessariamente essere in grado di coprirne i costi per intero. Con il rischio, peraltro, di non riuscire a garantire quotidianamente tutto il denaro richiesto dai propri clienti.

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