Guadagnare virtualmente il 230.000%, assaporare l’idea di essersi arricchiti nel giro di pochissimi giorni con un investimento anche di qualche dollaro e alla fine rendersi conto di essere incappati semplicemente in una truffa organizzata. E’ accaduto a migliaia di ignari investitori, che tra gli ultimi giorni di ottobre e l’inizio di questa settimana avevano acquistato una nuova crypto dal nome popolare: Squid Game. E’ il titolo di una famosissima serie TV sudcoreana trasmessa su Netflix e alla quale molti investitori hanno pensato che il token digitale fosse legato.

Fatto sta che un token lo si acquistava per appena 1 centesimo di dollaro il 26 ottobre scorso, mentre questo lunedì era arrivato a costare fino a 2.860 dollari. Peccato che nei cinque minuti successivi al raggiungimento di tale quotazione, la crypto Squid Game si fosse nuovamente azzerata. Cos’è successo? I creatori del progetto hanno approfittato del boom per monetizzare ben 3 milioni di dollari. Nessuno sa chi fossero, ma tutti hanno potuto verificare che il sito è stato chiuso, così come tutti i profili social legati al token.

Scappati con la cassa, insomma. Ma il tracollo si deve anche a un’altra ragione tecnica: quando gli investitori hanno cercato di rivendere gli Squid Game in portafoglio per monetizzare i guadagni, si sono ritrovati impossibilitati a farlo. Sono andati letteralmente nel panico e il tam tam sui social che ne è seguito ha prosciugato i flussi dei capitali in entrata nel progetto. A quel punto, evidentemente, gli ideatori della truffa hanno pensato bene che fosse arrivata l’ora di darsela a gambe.

Truffa Squid Game e risparmi in fumo

Eppure, di per sé il blocco delle vendite non era stato un tentativo di truffa, bensì frutto di una regola espressamente indicata nel “white paper” pubblicato sul sito di Squid Game (la crypto). In base ad essa, le vendite sarebbero state autorizzate solamente quando il rapporto tra acquirenti e venditori fosse risultato almeno pari a 2:1.

In teoria, un modo per tutelare i possessori della nuova crypto dal rischio di volatilità, nei fatti un espediente per far salire di continuo i prezzi e chiudere la baracca al massimo del valore possibile.

Sul sito si leggeva anche che gli investitori avrebbero potuto giocare su internet a Squid Game, similmente alla trama della serie TV, con il vincitore ad ottenere un premio. Venivano vantati legami con Netflix e Microsoft, rivelatisi fasulli. La stessa attinenza alla serie TV era inesistente. Insomma, una truffa con i fiocchi. Nel frattempo, c’è chi ha perso cifre modeste come 1.000 dollari; c’è chi, come un investitore di Shanghai, pensando che sarebbe stata l’opportunità della vita e notando che la crypto portasse il nome della serie TV più popolare del momento nel mondo, vi ha investito i risparmi di un’intera vita, cioè 28.000 dollari.

La lezione impartita dalla truffa è amara e al contempo preziosa per il mercato: mai acquistare asset di cui non si conosce nulla, tantomeno chi vi sta dietro e i fondamentali. Certo, si direbbe lo stesso per Bitcoin, il cui fondatore resta ad oggi ignoto. Ma parliamo di una “criptovaluta” ormai diffusa e inserita persino nei portafogli istituzionali. Ad ogni modo, ad essere punita è stata l’avidità di chi ha pensato di arricchirsi in pochi giorni, in barba a tutte le leggi del mercato. Squid Game ha provocato centinaia di morti tra i protagonisti della serie e da qualche giorno anche tra gli investitori, in qualità di truffa delle crypto.

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