Le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro ci sono ancora eccome. Basti vedere l’annuncio di lavoro svizzero, per un posto da assistente nelle risorse umane, per cui la differenza tra salario maschile e quello femminile varia del 20%.

Stesso annuncio ma salario diverso

Secondo quanto riporta La Repubblica, ha fatto scalpore l’annuncio di lavoro pubblicato dal sito petitesannonces.ch per conto di un’azienda di Berna che sta cercando un assistente nelle risorse umane. Mentre lo stipendio annuo proposto agli uomini è di 80mila franchi per le donne viene offerto 64mila franchi.

Stesso lavoro e stessa azienda. La differenza non è poca considerando che si tratta appunto della stessa figura ricercata con la differenza che per le figure femminili si offre uno stipendio più basso.

La Svizzera, ad oggi, è ancora la terra promessa per gli italiani di frontiera (i cosiddetti frontalieri) , quelli disposti a fare avanti e indietro ogni giorno attratti dagli stipendi sicuramente più alti dei nostri ma non senza difficoltà. In Svizzera la disoccupazione è bassissima ma altrettanto nella norma sembrano essere le differenze di genere sul lavoro ossia gli stipendi più alti per gli uomini di un buon 20% come nel caso dell’annuncio citato. A tal proposito si è espressa anche la parlamentare socialista, Rebecca Ruiz, che ha confermato le variazioni salariali sottolineando però che “vederle per iscritto, come è il caso in quell’annuncio, è semplicemente scandaloso”. La realtà sembra ben peggiore dei fatti. Le donne lavoratrici in Svizzera ricevono uno stipendio inferiore a 4mila franchi (3.400 euro) e rappresentano la fetta dei lavoratori più consistenti che guadagnano meno. Se la differenza salariale tra uomini e donne è del 20% nella media, per alcuni settori i numeri sono anche più alti. Ad esempio, nel settore finanziario e assicurativo si arriva al 33,2%, molto più basso nel settore della ristorazione dove la percentuale si abbassa al 9%.

La disuguaglianza salariale è una realtà mondiale

Il tema della disuguaglianza salariale a livello mondiale, l’esempio svizzero è soltanto la punta dell’Iceberg, era stata affrontata anche dalle Nazioni Unite secondo cui “Non esiste un solo paese, né un solo settore in cui le donne abbiano gli stessi stipendi degli uomini.  Le donne guadagnano in media il 23% in meno”. A sottolineare la triste realtà era stata Anuradha Seth, confermando che alla base delle differenze di genere vi erano la sottovalutazione del lavoro, la discriminazione e il livello delle qualifiche per le donne assunte. Un discorso ancora più vero per l’Italia; secondo un rapporto dell’Ocse infatti, il nostro paesi è tra i peggiori per l’occupazione delle donne ancora percepite ancora come “assistenti familiari“.

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