Continua il dramma delle compagnie aeree che rischiano seriamente il fallimento a causa del coronavirus. Da settimane, ormai, la maggior parte dei vettori ha dovuto cancellare buona parte dei voli non solo per le restrizioni obbligatorie del covid 19 ma anche per le mancate prenotazioni da parte dei clienti e di conseguenza i voli sono del tutto vuoti. 

Anche Easyjet si blocca

Pochi giorni fa era stata Ryanair ad annunciare la cancellazione di tutti i voli a partire dal 24 marzo, una cancellazione che potrebbe andare avanti fino a giugno.

Ora anche la low cost inglese Easyjet è dovuta ricorrere al blocco totale. In una nota la compagnia ha fatto sapere che a causa delle importanti restrizioni è costretta a mettere a terra tutta la flotta. Nella nota si legge che: “la compagnia ha lavorato alacremente per il rimpatrio di numerosi passeggeri, operando oltre 650 voli di rimpatrio e riportando a casa più di 45.000 persone. Gli ultimi voli di rimpatrio sono stati effettuati ieri, domenica 29 marzo.” 

La compagnia aerea non ha ancora confermato quando i voli riprenderanno ma ha voluto rassicurare sulla posizione finanziaria che al momento è solida visto che:  “può contare su uno stato patrimoniale solido, senza debiti da finanziare fino al 2022”.

Ovviamente il primo pensiero è andato ai lavoratori, in tal senso il vettore ha fatto sapere che ha preso degli accordi con i sindacati che include una astensione dal lavoro con sostegno garantito dal governo nei termini dell’80% della retribuzione.  

Il dramma del turismo e delle compagnie

La crisi grave che ha colpito le compagnie aeree si riversa anche sui velivoli fermi negli aeroporti. I danni economici per i vettori, che non possono volare e non hanno prenotazioni per le prossime settimane, ora interessa anche gli aerei fermi negli aeroporti considerando che il costo medio per parcheggiare un aereo negli aeroporti si attesta intorno ai 285 dollari l’ora, un altro costo che rischia di mettere ko il settore già in profonda crisi.

Alla grave difficoltà delle compagnie aeree che a causa dei voli vuoti e delle prenotazioni quasi azzerate hanno dovuto cancellare molti voli e rischiano la bancarotta, si accompagna quella delle strutture ricettive, hotel e residence che ormai chiusi da settimane e con poche prenotazioni future si trovano ugualmente in un limbo di incertezze.

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