di Yves Smith – Come i lettori della stampa finanziaria ricorderanno, c’è stato un grande scandalo sul fatto che la Grecia nel 2001 aveva usato un’operazione finanziaria disegnata da Goldman, per mascherare il suo livello di indebitamento e assicurarsi l’ingresso nell’Eurozona. Goldman ha continuato ad aiutare la Grecia a truccare i suoi libri e anche nel 2009 si è offerta di intervenire, ma poi la Grecia ha rifiutato. L’importo del debito nascosto ammontava a € 2,8 miliardi nel 2001, e dopo una ristrutturazione nel 2005, arrivò a € 5,8 miliardi.

Goldman ha guadagnato grandi commissioni per questi affari.

Queste operazioni sono state di grande interesse per la zona euro, non solo perché Goldman ha aiutato la Grecia a truccare i suoi conti e senza questo, ehm, “aiuto”, la Grecia non si sarebbe qualificata per l’ingresso nell’Eurozona (sono stati fatti degli sforzi per minimizzare i dettagli della contabilità , dato che Bruxelles era presumibilmente a conoscenza del fatto che la Grecia in realtà non era qualificata per entrare). Mario Draghi, che allora era considerato il probabile erede di Jean-Claude Trichet a capo della BCE, era entrato in Goldman nel 2002 ed è stato a capo del gruppo che ha gestito la ristrutturazione nel 2005. La Banca d’Italia ha pubblicato una smentita sul coinvolgimento di Draghi che Simon Johnson ha considerato poco convincente.

 

Circa un anno dopo, Trichet ha posto il veto a una richiesta da parte di Bloomberg alla Corte di Giustizia della BCE, pardon UE, a rendere pubbliche maggiori informazioni. Questo è stato un mese prima dell’udienza per la nomina alla BCE del nuovo presidente. Pascal Canfin, membro del Parlamento ed ex presidente della commissione ECON, passò Draghi ai raggi X su come avrebbe potuto essere al corrente di queste transazioni e avere permesso che avvenissero. Egli non rimase soddisfatto delle risposte. Il New York Times ha riferito che dopo la nomina di Draghi è stato confermato che Draghi aveva commercializzato altre operazioni simili a governi europei.

Una nuova storia dal Financial Times segnala che Draghi e la BCE hanno molto più da nascondere che lo scandalo Grecia. Sembra che Draghi sia stato direttamente coinvolto nell’organizzazione di operazioni simili, ma molto più in grande, per l’Italia, quando Draghi era direttore generale della Banca d’Italia, nel 1999. Draghi poi è andato a Goldman. Il FT riporta anche che il vice di Draghi su questi affari, che ha lasciato la Banca d’Italia nel 2000, è tornato come direttore generale nel 2012 con il sostegno di Draghi. Certo sembra essere stato ripagato per il servizio.

 

[fumettoforumleft]DERIVATI DEBITO PUBBLICO ITALIANO – Lo scandalo sta venendo al pettine ora, perché il governo italiano è destinato a perdere miliardi di euro a seguito della ristrutturazione dei derivati, inclusi i derivati del 1999, nel momento peggiore della crisi. Il FT sottolinea che non tutti i dettagli sono noti, ma le perdite sembrano essere preoccupanti:

Il rapporto non specifica le potenziali perdite che l’Italia deve affrontare sui contratti ristrutturati. Ma tre esperti indipendenti consultati dal FT hanno calcolato le perdite sulla base dei prezzi di mercato il 20 giugno e hanno concluso il Tesoro in questo momento sta affrontando una perdita potenziale di circa € 8 miliardi, una cifra sorprendentemente alta basata su un valore nozionale di € 31.7 miliardi.

I nomi delle banche coinvolte in tali operazioni non sono stati resi noti, ma report precedenti mostrano che Morgan Stanley e JP Morgan sono stati tra le controparti dell’Italia.

Ci sono due, forse tre, brutte conseguenze.

 

In primo luogo, la rivelazione che l’Italia sta affrontando delle perdite da derivati precedentemente non dichiarati arriva in un momento in cui i paesi dell’Eurozona periferici sono di nuovo sotto stress, tra cui l’Italia in particolare.

Ambrose Evans-Pritchard oggi sul Telegraph:

Mediobanca, la seconda più grande banca Italiana, ha detto che il suo “indice di rischio di solvibilità” per l’Italia sta già facendo suonare i campanelli d’allarme, con la disfatta mondiale dell’obbligazionario che va avanti per la seconda settimana, spingendo verso l’alto il costo del debito…

Il rapporto ha avvertito che l’Italia “inevitabilmente arriverà a una richiesta di salvataggio UE” nel corso dei prossimi sei mesi, a meno che non possa contare su bassi costi di finanziamento e un’ampia ripresa ….

Il debito Italiano, di 2.100 miliardi di €, è al terzo posto nel mondo, dopo Stati Uniti e Giappone ….i rendimenti italiani a 10 anni sono saliti al 4.8pc, fino a 100 punti base da quando la Fed ha iniziato a inasprire i termini del discorso, a maggio. Ma Mediobanca è particolarmente preoccupata per il divario che è emerso tra i rendimenti sui titoli a breve termine (BOT) e le obbligazioni a più lungo termine (BTP) vicine alla scadenza che scadono nello stesso momento. I BOT che scadono il 31 luglio sono scambiati a un rendimento dello 0,48, mentre il BTP equivalente viene scambiato a 0.74pc. La ragione è che i BOT sono protetti dalla ristrutturazione del debito ….

Mediobanca ha detto che la miccia che potrebbe innescare un crollo dell’Italia potrebbe essere un salvataggio della Slovenia o una brutta piega degli eventi in Argentina, che ha stretti legami con le imprese italiane. “L’Argentina in particolare ci preoccupa, dato che un nuovo default sembra probabile.”

 

La seconda conseguenza è che, dato il coinvolgimento di Draghi nel truccare i conti pubblici dell’Italia, sembra ancora meno plausibile rispetto a prima che lui non sapesse degli affari di Goldman con la Grecia.

La terza è che se Goldman è stata una delle controparti dell’Italia quando Draghi era al timone della banca centrale italiana, il suo successivo impiego nella BCE sembra molto tremendamente simile ad un pagamento per il servizio.

La Banca d’Italia e la BCE combatteranno di certo con le unghie e con i denti per evitare le domande su Draghi e potrebbero anche strumentalizzare le tensioni sui mercati per giustificare almeno in parte il loro ostruzionismo.

Ma la grandezza di queste perdite può galvanizzare il pubblico italiano. La questione è ora nelle mani dei revisori contabili e della Guardia di Finanza, per cui quanto la cosa vada avanti dipenderà anche da come essi agiranno di fronte a grandi scandali pubblici. Restate sintonizzati.

 

Articolo originale:  Corruption, EuroStyle: ECB Chief Draghi Fudged Italy’s Books to Secure Eurozone Entry, Italy Stuck With Derivative Losses