Il coronavirus ha messo in ginocchio l’industria del turismo e il comparto della ristorazione, con ristoranti, pub e bar costretti a chiudere. In crisi anche il mondo dell’automotive, con alcune grandi aziende automobilistiche costrette a chiudere. L’emergenza Covid-19 ha anche azzoppato le tantissime partite Iva italiane, che in cambio hanno ricevuto (o riceveranno) ad aprile un assegno da 600 euro. C’è però chi in queste settimane sta accrescendo in maniera considerevole il proprio fatturato. Stiamo parlando del comparto digitale, tutte le aziende cioè che fanno riferimento a Internet e ai servizi online: dalle piattaforme in streaming agli e-commerce, passando per le librerie digitali e i supermercati che consentono ai loro clienti di fare la spesa online.

Netflix

Pochi giorni fa Netflix ha pubblicato la quarta stagione de La casa di carta, serie evento prodotta dal colosso statunitense. Come per le altre stagioni, anche il quarto capitolo si è rivelato un successo di pubblico incredibile. Ma non c’è solo La casa di carta. Infatti, Netflix ha arricchito il suo catalogo con tante nuove stagioni, consapevole che in un periodo di lockdown come questo la gente a casa fa sostanzialmente tre cose: legge, si reinventa chef, guarda la televisione.

Amazon

Così come Netflix, un’altra compagnia che sta mettendo a segno guadagni record ai tempi del coronavirus è Amazon. L’impero di Jeff Bezos può contare sia sulla piattaforma di e-commerce sia su Amazon Prime Video, senza dimenticare Prime Music.

Microsoft

Fatturato record anche per Microsoft, la cui svolta è arrivata negli ultimi anni dai servizi cloud. Durante l’emergenza Covid-19, hanno fatto segnare un aumento di quasi l’800 per cento (sì, ottocento).

Google

Può gongolare anche Google. Merito, tra gli altri, di YouTube. A questo proposito, è utile ricordare la richiesta dell’Unione Europea di ridurre fino al 25 per cento il bitrate dei video per non congestionare la rete.

Console

Sony, Nintendo e Microsoft hanno registrato un incremento superiore al 150 per cento nella settimana dal 16 al 22 marzo per la vendita di console. Ed è certo che la maggior parte dei clienti abbia un’età ben più superiore ai 18 anni.

Libri

In Inghilterra le vendite di libri sono aumentate del 35 per cento. Restando nel Regno Unito, la principale catena di librerie (la Waterstone) ha messo a segno vendite superiori del 400 per cento rispetto al periodo pre-coronavirus.

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