
Il 2021 è appena iniziato ma in rete è già possibile trovare numerosi report che cercano di rispondere a una delle domande più difficili, alla luce di quanto accaduto negli ultimi dodici mesi: come sarà il nuovo anno per gli italiani? Dal rapporto Coop-Nomisma intitolato “2021, l’anno che verrà” traspare la volontà da parte degli italiani di tornare a viaggiare e definire nuove priorità personali finalizzate a una vita più sana. Molti i temi toccati dall’indagine condotta da Coop insieme a Nomisma, tra cui la ripresa economica, il vaccino e i nuovi trend dei consumi.
Ripresa economica
Il report “2021, l’anno che verrà” ha confermato quanto già si sapeva: l’Italia è andata incontro l’ultimo anno alla peggiore flessione economica dal dopoguerra ad oggi, facendo registrare un pesantissimo -10 per cento. Guardando al 2021, l’indagine sostiene che la ripresa farà segnare un +4,9 per cento, che di per sé è un dato importante ma allo stesso tempo insufficiente per bilanciare le perdite dello scorso anno. Un manager su tre, rispondendo alle domande poste dal binomio Coop-Nomisma, ha dichiarato di aspettarsi un pieno recupero soltanto a partire dal 2025, mentre l’obiettivo dichiarato dal 58 per cento del campione è di lavorare al fine di garantire una crescita sostenibile, inclusiva e duratura.
Vaccino
Tra la fine del dicembre e l’inizio di gennaio uno degli argomenti più dibattuti in televisione e in rete è quello sulla campagna di vaccinazione. Come è noto, in Italia si va a rilento rispetto alla tabella di marcia prefissata prima dell’arrivo del vaccino, e lontanissima da quella seguita da altri Paesi, Israele in testa. Ma è vero anche che una nota positiva c’è: secondo il rapporto di Coop-Nomisma, soltanto un italiano su dieci non si vaccinerà, rientrando dunque nella categoria dei no vax.
I nuovi trend dei consumi
Infine, ecco la fotografia dei nuovi trend dei consumi: si viaggerà di più e si avrà maggiore voglia di trascorrere serate spensierate con i propri amici. Restano poi i tre pilastri di cibo, salute e casa come “ultimo argine alla riduzione dei consumi”, come chiarisce il report.
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