I numeri dell’industria turistica fatti registrare nel 2020 sono desolanti. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, da luglio a settembre gli alberghi presenti nel territorio italiano hanno accolto il 63,9 per cento in meno della clientela. A incidere su questo dato è il calo drastico dei turisti provenienti dell’estero, presente soltanto nel 39,7 per cento rispetto allo stesso numero dello stesso trimestre 2019. Sono crollati anche i viaggi per motivi di lavoro, con una percentuale vicina al 60 per cento, mentre quelli per le vacanze sono scesi del 29 per cento.

Gli altri numeri della crisi del settore turistico in Italia

Oltre ai dati forniti alla fine del mese di dicembre dall’Istat, è doveroso riportare anche quelli di Federalberghi, citati in occasione dell’ultimo barometro pubblicato dalla nota federazione. Secondo quanto afferma Federalberghi, il calo del fatturato legato ai servizi turistici nel secondo trimestre 2019 è pari al 71,4 per cento, se confrontato con lo stesso periodo del 2019. I più colpiti sono stati i servizi di alloggio, nell’ordine dell’88,3 per cento, mentre quelli concernenti alla ristorazione hanno subito una flessione del 64,2 per cento.

Le soluzioni per rilanciare il turismo

Andrea Poggi, innovation leader di Deloitte per la divisione North South Europe, ha delineato quelle che dovrebbero essere le linee guida da seguire per i titolari delle strutture ricettive in vista della nuova stagione turistica. Secondo Poggi, una delle chiavi più importanti da tenere in considerazione è la coesistenza di digitale e fisico, con l’aspetto tecnologico considerato un completamento di quello umano. Bisognerà poi cercare di soddisfare la richiesta crescente da parte delle persone di servizi personalizzati, andando così ad allontanarsi dall’idea di turismo massificato, senza trascurare la costruzione di una mobilità più sostenibile.

Infine, Deloitte invita a puntare su altri tre fattori fondamentali quali: il rafforzamento dei rapporti tra pubblico e privato, quello del patrimonio culturale e territoriale, oltre al sostegno delle culture e comunità locali; da qui passa non soltanto la rinascita dei borghi ma anche l’incentivo all’apprezzato slow turism.

Vedi anche: L’anno nero del turismo per alberghi, crociere e compagnie aeree

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