Anche Coca-Cola è in crisi e ha annunciato che potrebbe tagliare 2.200 posti di lavoro a livello globale, di cui 1.200 in Usa. Tutta colpa del Coronavirus, considerando che circa la metà delle vendite della società proviene infatti da consumatori che bevono le sue bevande fuori casa. Tuttavia le restrizioni che hanno chiuso bar, ristoranti, cinema e stadi hanno intaccato le sue entrate. Nel terzo trimestre, la società con sede ad Atlanta ha registrato un fatturato di 8,65 miliardi di dollari: un calo del 9% rispetto all’anno precedente.

E non è poco.

 

In realtà, ad agosto Coca-Cola aveva già annunciato che avrebbe offerto pacchetti di buonuscita a 4.000 dipendenti tra Usa, Canada e Puerto Rico. La società si aspetta che i tagli dei posti di lavoro si traducano in risparmi annuali compresi tra 350 e 550 milioni di dollari. “La pandemia non è stata la causa di questi cambiamenti ma è stata un catalizzatore per spingere la società a muoversi più velocemente”: ha dichiarato Coca-Cola, che a fine 2019 aveva un organico globale di 86.200 addetti, di cui 10.400 negli Stati Uniti.