La notizia finanziaria della settimana in Italia riguarda Chiara Ferragni. La notissima influencer è stata cooptata da Tod’s per sedere nel consiglio di amministrazione. Il presidente Diego Della Valle ha motivato così la clamorosa decisione:

Siamo certi che la conoscenza di Chiara nel mondo dei giovani, unita all’esperienza del CDA, possa costruire un gruppo … con forte attenzione al mondo giovanile che, adesso più che mai, ha bisogno di essere ascoltato

Le azioni Tod’s sono letteralmente volate dopo l’annuncio risalente all’8 aprile scorso.

Da allora, guadagnano circa il 24%, facendo salire la capitalizzazione in borsa del gruppo di ben 230 milioni di euro. Sintetizzando all’estremo, possiamo affermare che Chiara Ferragni abbia già creato valore, a favore di una società nella quale ancora nemmeno ha messo piede come amministratore, per quasi 230 milioni.

Chiara Ferragni è la più importante influencer italiana con 23,3 milioni di follower su Instagram. E’ sposata da anni con Fedez, il rapper che sullo stesso social vanta ben 12,1 milioni di follower. Insieme, formano una coppia ribattezzata come Ferragnez, di gran lunga la più influente del nostro Paese. Secondo la “Instragram Rich List 2020” di Hopper HQ, la 33-enne figura al 65-esimo posto nel mondo per importo medio incassato ad ogni post pubblicato: ben 59.700 dollari, più di 50.000 euro. Il marito si piazza alla 84-esima posizione con una media di 31.200 dollari.

Quanto vale il lavoro di Chiara Ferragni

Nell’insieme, Chiara Ferragni risulta a capo di tre società: la Serendipity, la Tbs Crew e Sisterhood. Nell’insieme, il fatturato nel 2019 si è attestato sui 18 milioni di euro. Qualcuno potrebbe chiedersi giustamente cosa faccia di preciso la giovane cremonese, mamma di due figli, Leone e Vittoria, quest’ultima nata da poche settimane. Il suo lavoro consiste nel promuovere prodotti altrui, usandoli o indossandoli nelle foto e nei video postati. Ma ella stessa è artefice di prodotti a suo marchio, tra cui le uova di Pasqua vendute di recente, così come le bottiglie in vetro di acqua che tante polemiche hanno scatenato per via del costo.

O come non parlare dei sandali o delle borse!

Ma il successo di Chiara Ferragni lo si deve anche alla capacità della coppia di mostrarsi sensibile alle tematiche sociali. Lo scorso anno, i Ferragnez raccolsero ben 4 milioni di euro per la costruzione dell’ospedale alla Fiera di Milano contro il Covid. Un impegno sociale, che ha rafforzato l’immagine dei due, costringendo anche l’establishment finanziario a prendere atto della forza del brand Chiara Ferragni.

Qualcuno storcerà il naso dinnanzi a questa realtà. Sono in tanti a non considerare quello dell’influencer un lavoro. Eppure, non sono altro che una forma moderna delle telepromozioni, con la rilevante differenza che un tempo fosse necessario diventare prima famosi per promuovere un prodotto, mentre adesso il successo lo si conquista proprio promuovendo o mettendosi in mostra sui social. Attenzione, però, perché non tutti sono Chiara Ferragni. La stragrande maggioranza degli influencer percepisce tra pochi euro a qualche centinaia di euro per post e per realizzarli devono impiegare molto di più.

La solidarietà dei Ferragnez paga

Detto questo, torniamo all’impegno sociale. Nessuno mette in dubbio che Chiara Ferragni e il marito siano mossi da sincere intenzioni. Rileviamo semplicemente che ciò paghi in termini di appeal. Ma nessuno scandalo. E’ sempre stato così, non c’è migliore strategia di marketing che fare beneficenza pubblicamente o mostrarsi interessati alle tematiche sociali. E ciò non riguarda solamente le aziende in senso stretto. Pensate per un attimo alla finanza “green” e più in generale ESG. I fondi d’investimento fanno a gara per comprare obbligazioni verdi o sostenibili, al fine di attirare la crescente massa di clienti sensibili alle tematiche sociali e ambientali.

Nessuno si chiede se realmente un fondo sia interessato a salvare il pianeta dall’inquinamento o a tutelare i diritti dei lavoratori africani o a finanziare opere di sviluppo in mercati remoti della Terra. L’importante è che lo faccia e, ovviamente, che porti a casa i risultati, vale a dire i rendimenti/dividendi compatibilmente con il raggiungimento delle finalità dichiarate. In ciò, il business di Chiara Ferragni e degli influencer meno noti non si discosta granché.

Semmai, verso la giovane mamma da anni si riversano pregiudizi tipici del muffoso mondo radical chic, indispettito dall’idea che una bella ragazza possa attirare le attenzioni dei media per le sue capacità imprenditoriali, soffiandogli da sotto il naso ambiti che si ritenevano intoccabili. Come quando nell’estate scorsa, gli Uffizi di Firenze le affidarono una campagna promozionale e in tanti si stracciarono le vesti dinnanzi a tale affronto. L’arte e la cultura stesse viaggiano oggi più in rete che nelle esclusive sale dei conferenzieri autoreferenziali. Chiara Ferragni è la massima interprete di un mondo che esiste e che ha già messo nell’angolo i soliti restii ai cambiamenti. E’ lei che siede nel board di Tod’s, mentre i suoi detrattori perlopiù possono confortarsi a inveire su Facebook.

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