Roberto Gualtieri è il nuovo ministro dell’Economia del governo M5s-Pd. Ma chi è il nuovo titolare del Tesoro che ha preso il posto di Giovanni Tria?  La prossima presidente della BCE Christine Lagarde ha definito la nomina di Gualtieri come un bene per l’Europa e l’Italia, è sicuramente ben visto dall’Unione Europea che lo vede come sinonimo di garanzia.

Storico ma anche economista

Roberto Gualtieri ha 53 anni, è laureato dal 1992 in Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza di Roma e ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze Storiche.

Insegna storia contemporanea alla Sapienza, oltre ad essere direttore della fondazione Gramsci. Grande esperto esperto di storia, lo è anche di procedure europee legate al mondo della finanza e dell’economia.

Nel 1985 prese la tessera dei giovani comunisti da Zingaretti. La sua carriera è iniziata nei Democratici di Sinistra dove, dal 2001 al 2006, è stato membro della segreteria dei Ds di Roma. Nel 2005, invece, è entrato a far parte del consiglio nazionale del partito. Ha fatto parte della commissione di “saggi” voluta da Romano Prodi che ha scritto il “Manifesto” del Pd. Dal 2009 è stato anche Eurodeputato ed è stato inserito tra i tre europarlamentari più ascoltati della scorsa legislatura mentre dal 2008 ha fatto parte della direzione nazionale del Pd. Nel 2010 fu nominato negoziatore del Gruppo S&D nel team negoziatore.

Gli impegni nel Parlamento europeo

Negli anni più recenti, dal 2014, è presidente della commissione per i problemi economici e monetari (ECON) del Parlamento europeo. Fa anche parte del gruppo direttivo sulla Brexit e Sherpa del Parlamento europeo per le negoziazioni con il Regno Unito e ha diretto il Rapporto annuale sull’integrazione europea per Il Mulino. Alle elezioni del maggio 2019 è stato eletto per la terza volta Presidente Econ e confermato come membro del gruppo sulla Brexit.

Roberto Gualtieri è anche autore di molti libri legati all’integrazione europea e sulla storia italiana nonché sostenitore della riforma del patto di stabilità.

Raramente ha preso parte ai dibattiti legati alle politiche nazionali, preferendo concentrarsi sul suo lavoro di parlamentare europeo. Tra i primi impegni del nuovo ministro quello di negoziare con Bruxelles un aumento del deficit per il 2020.

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