La Champions League da poco è finita con la vittoria del Liverpool in finale contro il Tottenham, ma già è corsa a prepararsi per la prossima stagione, quella 2019/2020. E i diritti in chiaro fanno litigare da mesi Rai e Sky, con la TV di stato ad avere portato davanti al Tribunale di Milano il colosso satellitare, chiedendo al giudice di emanare un decreto d’urgenza per vedersi confermato il contratto con cui lo scorso anno aveva ottenuto la possibilità di trasmettere su una delle sue reti una partita a settimana, quella del mercoledì, con l’opzione valida anche per le stagioni 2019/2020 e 2020/2021.

Opzione esercitata dall’ad Fabrizio Salini già alla fine di gennaio, ma alla quale Sky ha risposto picche, sostenendo che una clausola del contratto ne consentirebbe l’esercizio solo a patto che le condizioni di mercato rimangano uguali. Invece, lamenta l’operatore, dallo scorso anno Dazon ha acquisito parte dei diritti televisivi per la Serie A, ponendo fine al monopolio prima detenuto.

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La Rai ha davanti a sé due strade: proseguire la battaglia legale e continuare a trasmettere le partite di Champions su pressione della folta redazione sportiva, oppure lasciare perdere e migliorare così il bilancio nel triennio 2019-2021 di ben 53 milioni, riducendo le perdite già quest’anno di 10 milioni. Mediaset non starebbe a guardare e per quanto finga quasi disinteresse, sarebbe già in trattative con Sky per portare a casa un pacchetto più nutrito di partite da trasmettere in chiaro per le prossime due stagioni, offrendo la cifra di 100 milioni. Non una, bensì due partite a settimana, di cui una riguardante una squadra italiana su Canale 5 e un’altra un top club europeo su Rete 4. Resterebbe fissata a una la partita settimanale mandata in onda in chiaro per le semifinali.

Acque agitate tra i giornalisti sportivi Mediaset

Chissà se la notizia, nel caso trovasse conferma nelle prossime settimane, si mostri in grado di calmare gli animi tra i giornalisti di SportMediaset, che hanno indetto lo stato di agitazione dopo avere appreso che la loro redazione sarà inglobata in NewsMediaset. E dire che i Mondiali di Russia 2018 avevano messo in risalto la capacità del Biscione di fare fatturato e ascolti puntando proprio sullo sport, più precisamente sul calcio. Di certo c’è che se Cologno Monzese volesse inserirsi nella lite tra Rai e Sky, dovrebbe offrire a quest’ultima una cifra interessante per ottenere le partite in chiaro di Champions, visto che la UEFA non obbliga più dalla prossima stagione a trasmettere almeno una partita a settimana su una rete “free”. E l’operatore satellitare ha investito 900 milioni per aggiudicarsi i diritti della massima competizione calcistica europea per tre stagioni, oltre alla Super Coppa UEFA.

In teoria, se Mediaset offrisse la stessa cifra di 40 milioni pagata dalla Rai quest’anno per trasmettere le 15 partite, dovrebbe mettere in conto un costo di 2,66 milioni per match, sostanzialmente alla portata, se si considera che il fatturato pubblicitario in prima serata nei mesi non estivi si aggirerebbe sugli 1,4 milioni e che almeno 1 milione verrebbe risparmiato per i minori costi legati alle trasmissioni che altrimenti dovrebbero essere mandate in onda. Restano i costi organizzativi legati alle partite, ma il “buco” da coprire sarebbe stretto.

Quanto al format, nessuna novità attesa fino al 2024, quando difficilmente debutterà la cosiddetta Super Champions, vista la bocciatura rimediata per la proposta di ECA e UEFA da parte dei primi cinque campionati europei di calcio, tra cui la Serie A. Si vocifera che l’alternativa a cui punterebbero i due organismi sarebbe, a questo punto, l’allargamento a 40-48 squadre, con gironi da 5 o 8 squadre ciascuno.

Ci sarebbero più gare, i campionati nazionali non verrebbero penalizzati, anche se non è detto che l’accesso avverrebbe per intero solo attraverso il posizionamento in classifica. Ne risentirebbero anche i diritti TV, che diverrebbero più salati, in attesa di verificare l’impatto del debutto dell’Europa League 2 dal 2021.

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