Nonostante un periodo non semplice per il mercato immobiliare, il caro vecchio “mattone” continua a rappresentare l’asset preferito delle famiglie italiane. Stando a una nota di Bankitalia e Istat, il cui contenuto è stato oggetto di un approfondimento del Sole 24 Ore per la sezione Casa24,la casa oggi vale metà della ricchezza lorda degli italiani. Una percentuale importante, che supera di gran lunga tutte le altre forme di risparmio messe in atto in questi anni, a partire dal risparmio gestito, dai depositi, dalle partecipazioni e dalle azioni, che si attestano su percentuali di poco superiori al 10 per cento.

Continua la crisi del mercato immobiliare

Non accenna ad arrestarsi la crisi del mercato immobiliare. Per il settimo anno consecutivo i prezzi delle case sono in discesa, con conseguente perdita di valore da parte degli immobili vecchi e nuovi. Se il costo delle abitazioni è in flessione, allo stesso tempo si registra anche una contrazione della ricchezza lorda delle famiglie, proprio per il ruolo così fondamentale ricoperto dal “mattone” in Italia. Dunque, il classico “cane che si morde la coda”, una situazione destinata a perdurare anche nel corso dei prossimi mesi. Al momento, infatti, non vi è alcun segnale di un’inversione di tendenza – positiva – per il mercato immobiliare, con le agenzie costrette a fare i conti con una crisi tutt’altro che passata.

“La grande ricchezza”

Se Sorrentino decantava “la grande bellezza”, vincitore dell’Oscar per il miglior film in lingua straniera, il periodo che va dal 2005 al 2011 può essere considerato come quello delle “grande ricchezza”. Erano gli anni ruggenti del mercato immobiliare, quando i prezzi delle case avevano raggiunto un valore abnorme, se non anomalo. Dal 2011 in avanti la crisi dilagante in Europa arrivò a colpire anche il settore dell’immobile italiano, causando una contrazione di 5 punti percentuali. Infatti, mentre nel 2011 il peso del “mattone” arrivava come percentuale fino al 54 per cento, alla fine del 2017 – secondo gli ultimi dati Istat – tocca a malapena il 49 per cento.
Ad oggi la situazione non è cambiata: sempre più famiglie italiane faticano a vendere il loro immobile, costrette spesso e volentieri a rivendere a un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello a cui avevano acquistato la casa.
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