I buoni fruttiferi delle Poste Italiane si prescrivono dopo 10 anni dalla scadenza, per bloccare la prescrizione basta una semplice raccomandata. A stabilirlo una sentenza del Giudice di Pace di Tricase, in provincia di Lecce.

Se non si è attenti si rischiano delle gravi conseguenze, con il decorso inerte del tempo, quando non si esercitano i diritti.

Il Giudice di Pace di Tricase, in provincia di Lecce, con la sentenza numero 115/15 ha puntualizzato che il diritto a riscuotere i buoni fruttiferi postali a seguito del Decreto Ministeriale del Tesoro del 19 dicembre 2000, si prescrivono a favore dell’emittente trascorsi 10 anni dalla data di scadenza del titolo e che è sufficiente una raccomandata o qualsiasi atto idoneo ad interrompere la prescrizione, purché pervenga nella sfera di conoscenza del debitore, per garantire l’esercizio del relativo diritto.

Questo significa che se il risparmiatore invia una semplice raccomandata può bloccare i termini di prescrizione e riscuotere tranquillamente il dovuto.

Buoni fruttiferi postali: il caso

Il caso portato dinnanzi al Giudice di Pace, riguarda una risparmiatrice che per fortuna aveva tempestivamente inviato una semplice raccomandata per chiedere il rimborso di quattro buoni fruttiferi postali della madre morta qualche anno prima. La risparmiatrice, inviando la raccomandata, ha evitato che si formalizzasse la prescrizione del diritto a riscuotere le somme portate dai titoli.

La società Poste Italiane nel costituirsi in giudizio, aveva comunque sollevato l’obiezione sulla prescrizione del diritto a riscuotere, nonostante la risparmiatrice avesse inviato una lettera raccomandata, atta ad interromperla, al fine di poter riscuotere i buoni fruttiferi postali emessi dalla madre.

Il Giudice di Pace, stabilisce la validità della raccomandata inviata dalla risparmiatrice, prima dei dieci anni dalla scadenza dell’esigibilità del diritto a riscuotere, e ritiene fondato il diritto dell’attrice a vedersi pagati da Poste Italiane i quattro buoni fruttiferi postali, condanna la società al pagamento delle spese processuali.

Si tratta di una sentenza importante, che costituisce un invito a tutti i consumatori di esercitare i propri diritti, anche con una semplice raccomandata.

Buoni Fruttiferi Postali e risparmio tradito

Abbiamo ricordato la settimana scorsa, la vicenda che coivolse i buoni fruttiferi postali e i tanti risparmiatori traditi.

Ricordiamo che i Buoni Fruttiferi Postali, promettevano buoni rendimenti, la loro caratteristica era dovuta all’elencazione, anno per anno, delle percentuali di interesse e l’incremento che il capitale investito subiva. Quindi, consisteva in un calcolo trasparente che invogliava il consumatore a sottoscriverli.

Quindi una garanzia, ma una garanzia tradita, infatti, nel 1986 fu pubblicato un decreto che modificava i tassi di interesse, anche retroattivamente. Tanti risparmiatori, all’atto di riscuotere quando dovuto, si trovarono a riscuotere un importo diverso, inferiore a quanto scritto sul Buono Fruttifero Postale.

Si invoglia i risparmiatori a fare molta attenzione, soprattutto nella prescrizione dei Buoni Fruttiferi, basta una semplice raccomandata per bloccare i termini e riscuotere i risparmi accumulati.