Le probabilità di un crollo dei mercati finanziari, soprattutto di quelli americani, cominciano ad essere sempre più concrete. È quanto affermato Morgan Stanley, la famosa banca d’affari statunitense.

Gli strateghi dell’azienda affermano che ci sono prove crescenti che l’economia statunitense sta rallentando e che la fiducia dei consumatori sta calando. Sul breve termine, in particolare, potremmo assistere a due possibili scenari. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Per Morgan Stanley, sono in vista cali anche del 20%

Per Morgan Stanley, a breve, assisteremo ad un calo generalizzato del mercato azionario statunitense.

Due sono i possibili scenari che la banca d’affari ha ipotizzato:

  • il primo scenario comporterebbe una correzione del 10%, si verificherebbe se la Federal Reserve iniziasse a rimuovere l’accomodamento monetario in risposta a un’economia surriscaldata;
  • il secondo scenario sarebbe causato da revisioni degli utili, problemi della catena di approvvigionamento e conseguente riduzione dei margini, e genererebbe un calo del 20% o superiore nell’S&P 500.

Il primo dei due scenari, per Morgan Stanley, è già iniziato e sembrerebbe il più probabile.

Con il secondo scenario, invece, assisteremmo al primo mercato ribassista per l’S&P 500 da quando l’indice è crollato del 34% tra 19 febbraio 2020 e il 23 marzo 2020. Crollo causato dall’emergenza sanitaria del coronavirus e delle relative politiche di contenimento adottate dai vari governi.

Da quel crollo, l’indice americano è aumentato del 102% fino al 2 settembre del 2021, quando gli investitori hanno celebrato la riapertura dell’economia globale.

In ogni caso, gli investitori dovrebbero assumere una posizione difensiva nelle società di servizi sanitari e di beni di prima necessità di alta qualità, pur mantenendo una certa esposizione ai finanziari per essere protetti da un possibile aumento dei tassi di interesse.

 

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