Non è un momento facile per l’amministrazione Biden. Stando ai sondaggi, a questo punto del mandato nessun presidente sarebbe stato più impopolare di lui. Il fatto è che alcune cose stanno andando storte in America. Il numero dei contagi da Covid continua a salire e ormai si è portato a una media a 7 giorni di 86.000 casi. Erano scesi a un minimo di 11.000 a giugno. E ancora peggio, il numero dei morti è raddoppiato in meno di un mese, salendo a circa 390 unità al giorno.

Le vaccinazioni negli USA stanno andando a rilento dopo una buona partenza. Risulta vaccinata con doppia dose appena la metà della popolazione, percentuale ormai superata da gran parte d’Europa, Italia compresa. E in uno stato come il Massachusetts, risulta che i due terzi dei nuovi contagiati siano vaccinati. Insomma, lo spettro delle varianti capaci di “bucare” l’immunità. L’apprensione è tale, che il presidente ha promesso 100 dollari di premio per ogni vaccinato.

L’America è la prima economia mondiale e non c’è bisogno di dire che determini l’andamento del resto del pianeta. Nel secondo trimestre, quando tutto sembrava andare per il meglio, il suo PIL è cresciuto del 6,5%, nettamente sotto il consensus dell’8,4%. Le perdite provocate dal Covid sono state già coperte grazie a ingenti stimoli fiscali e monetari, ma il rallentamento sarebbe già in corso da settimane, tant’è che i rendimenti sovrani a stelle e strisce sono tornati ai minimi da inizio anno.

Contagi Covid in risalita, occhio all’America

Il 2020 si è chiuso per l’America con un disavanzo commerciale di 680 miliardi di dollari. Si tratta di eccesso di domanda, che va a finire nei conti delle imprese straniere attraverso le esportazioni. La sola Italia ha maturato con gli USA un avanzo commerciale di quasi 30 miliardi, la metà del totale. E nei primi 5 mesi di quest’anno, ha migliorato la sua posizione del 40%, salendo a +14,3 miliardi.

Tanto per essere chiari, i consumatori americani sostengono la crescita del resto del mondo.

La variante Delta rischia per l’Eurozona e, in particolare, Italia e Germania, di far deragliare la ripresa economica. Eventuali nuove restrizioni anti-Covid ridurrebbero i consumi negli USA e indebolirebbero le esportazioni del Vecchio Continente. Il boom del +2,7% nel secondo trimestre in Italia è stato trainato proprio dall’export. Solamente tra aprile e maggio, le vendite tricolori verso gli USA erano salite di 2 miliardi di euro, quasi +70% su base annuale. Non possiamo permetterci che gli americani si prendano una pausa nella ripresa e tornino a chiudersi, pur con notevoli differenze tra stati.

Eppure, l’aria è già cambiata a Washington, se è vero che il consulente all’emergenza Covid, Anthony Fauci, sia tornato a raccomandare l’uso della mascherina sia al chiuso che negli spazi aperti, avvertendo che, pur con un’incidenza e conseguenze assai minori, gli stessi vaccinati possano trasmettere il virus e ammalarsi. E con un’inflazione esplosa a giugno al 5,4%, ai massimi dal 2008, risulterà molto più difficile per il governo allestire eventuali nuovi stimoli fiscali per sostenere l’economia, così come per la Federal Reserve di usare la leva monetaria più di quanto non abbia già fatto. C’è il concreto rischio che ci siamo ubriacati dei numeri positivi troppo presto.

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