Si parla ancora di vacanze estive e della possibilità di spostarsi questa estate nonostante la fase 2 e l’emergenza covid in agguato. Ci sono ancora mille incertezze a proposito ma prende sempre più corpo l’idea di un bonus vacanze di 500 euro per soggiorni in Italia. L’idea è stata rilanciata dal ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, per sostenere il turismo, dapprima era stata Italia Viva a proporlo, in un momento in cui questo settore è stato pesantemente colpito dalla crisi legata al coronavirus.

 

Bonus e vacanze ed estate in bilico

Il ministro ha dichiarato: “Sto chiedendo un’estensione del credito d’imposta sulle locazioni anche per gli alberghi e le strutture ricettive, un credito d’imposta relativo alla perdita di fatturato di quest’anno rispetto all’anno scorso, misure che estendano tutele ai lavoratori stagionali con l’esigenza però di identificarli chiaramente e soprattutto un incentivo, e soprattutto un incentivo, un tax credit, qualcuno lo ha chiamato bonus vacanze in Italia“.

E’ chiaro infatti, che difficilmente si potrà tornare a viaggiare all’estero durante i mesi prossimi e si punta quindi all’Italia, per risanare un settore che ha subito molte perdite tra strutture ricettive e trasporti, in particolare quello aereo.

 Trasporto aereo in crisi, Ryanair boccia l’idea del posto vuoto centrale

Assaeroporti, nel frattempo, ha chiesto al governo misure urgenti per sostenere il settore; il traffico è praticamente azzerato e i gestori hanno lanciato l’allarme sui costi insostenibili tanto che è stata chiesta la cassa integrazione per 10 mila persone. Secondo la Iata a rischio ci sono 340 mila posti di lavoro solo in Italia mentre a livello di perdite si parla di 120 milioni di unità di passeggeri persi nel 2020. “I gestori aeroportuali stanno vivendo oggi una crisi senza precedenti: a fronte di entrate sostanzialmente azzerate e con una previsione di contrazione del fatturato per il 2020 di circa 1,6 miliardi di euro, continuano a sostenere oneri incomprimibili, che possono arrivare anche fino all’85% dei costi” ha detto Assaeroporti, paragonando la situazione attuale del comparto aereo agli anni ‘90.

Nel frattempo Ryanair avrebbe deciso di bocciare l’idea di volare con il posto vuoto in mezzo per garantire le distanze di sicurezza. Addirittura, Michael O’Leary, durante  un’intervista al Financial Times,  avrebbe detto che non volerà se sarà obbligato a mantenere il posto vuoto in mezzo. Il Ceo di Ryanair ha riferito che lasciare il posto vuoto in mezzo non garantisce la distanza di sicurezza. «Non possiamo guadagnare con queste riduzioni di carico. Se il governo irlandese introduce le norme previste, o ci paga il posto in fila centrale o non voleremo più» ha ribadito Michael O’Leary sottolineando che il modello da seguire è quello delle compagnie asiatiche che misurano la temperatura e impongono l’uso delle mascherine. Ad essere colpite dalla crisi, infatti, sono proprio le low cost, anche se O’Leary ha confermato che spera di tornare alla normalità entro il 2021.

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