L’addio definitivo al mercato tutelato per le bollette luce e gas secondo i piani dovrebbe avvenire a luglio 2020. Da quel momento le famiglie italiane dovranno aderire al mercato libero, scegliendo la tariffa più conveniente per le proprie esigenze. C’è però un ma. Sembra, infatti, che la data di luglio 2020 possa slittare ancora dopo che il presidente dell’ARERA Stefano Besseghini aveva ribadito che serve ancora tempo per fortificare le offerte e informare meglio gli utenti. Le ultime notizie parlano di un’uscita in due tempi dal mercato tutelato con un  processo differenziato per i consumatori domestici e per le Pmi.

Rinvio al 2021

Seppur il 44% degli utenti e la metà delle imprese siano già passate al mercato libero, a restare fuori sono ancora 16 milioni di utenti e si pensa che 6 mesi non basteranno per completare il passaggio. L’Arera, infatti, aveva sottolineato che serve più progressività in questa fase e Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico, aveva ugualmente ravvisato la necessità di rivedere i termini per il passaggio definitivo al mercato libero. A questo punto, se il passaggio slitterà ancora, la prossima data potrebbe o gennaio 2021 o direttamente luglio 2021. La data di gennaio sembra accontentare l’Unione europea ma in questi termini sarà necessario lavorare sulle offerte dedicate ai clienti domestici. Al momento ci sono almeno 400 operatori che propongono offerte per i consumatori ma servirebbe più informazione, come aveva sottolineato Patuanelli secondo cui il passaggio dovrebbe avvenire “con scadenze frazionate a uscire dal mercato della maggior tutela”.

Rischio rincari

Ora la paura maggiore, se davvero ci sarà un nuovo rinvio, è l’aumento delle bollette di luce e gas. Una nuova stangata per gli utenti è possibile considerando che il mercato è sempre molto reattivo sul tema e rimandare nuovamente il passaggio al mercato libero potrebbe tradursi in una nuova possibile stangata per le famiglie italiane.

 

Come scrive Il Sole 24 ore, durante un’audizione alla commissione Industria del Senato, Patuanelli ha detto che “non dovremo semplicemente spostare in avanti quella data, perché se la spostiamo senza fare nulla ovviamente ci troveremo nella scadenza successiva nelle stesse condizioni di oggi”. Si punta, insomma, ad un iter che porterà all’uscita dal mercato tutelato con scadenze frazionate.

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