Durante una conferenza stampa Beppe Grillo si è alzato in piedi e, dopo essersi messo in posa, ha chiesto ai fotografi presenti di scattargli una foto. L’obiettivo è quello di avere finalmente un’immagine “decente” come lui stesso precisa. Non è difficile capire cosa intenda: basta sfogliare le ultime copertine a lui dedicate per rendersi conto che Beppe Grillo viene sempre immortalato ad ugola dilatata, mentre urla a squarciagola, oppure con il volto arrabbiato e le sopracciglia aggrottate o infine con le pupille sgranata stile Psycho.

La richiesta di Beppe Grillo arriva dopo quella meno esplicita di qualche giorno fa: il leader genovese si era mostrato con il volto coperto da cappuccio e occhiali a specchio. E non è nemmeno difficile capire che la scelta di queste immagini sia ben studiata a tavolino: attraverso i dati fotografici si esercita un potente ma sottile potere di comunicazione. Basti pensare che Il Time ha perso la causa (ed è stato condannato ad un cospicuo risarcimento) contro  O.J. Simson per la pubblicazione di una foto, nei giorni del processo per l’omicidio della moglie, in cui era stato accentuato “senza motivi plausibili” il colore nero della sua pelle. Certo è innegabile che il portavoce del Movimento 5 Stelle si presti con frequenza a certi scatti e che quindi per i fotografi non è raro immortalarlo mentre urla o si dimena. Ci sono foto che hanno saputo raccontare la storia della politica italiana: da quella di Craxi sotto il lancio delle monete di fronte all’hotel Raphael a quella di Antonio Di Pietro che si sveste della toga dopo l’ultima udienza da pm prima dell’esordio in politica. Il primo politico italiano ad avere consapevolezza dell’importanza della comunicazione visiva fu proprio Bettino Craxi, che creò un precedente assumendo un fotografo personale, Umberto Cicconi. Ad enfatizzare ulteriormente il messaggio veicolato dalle foto ci sono poi oggi i programmi di ritocco delle foto al pc, che arricchiscono (o “impoveriscono” a seconda dei punti di vista) l’immagine di effetti speciali.
Se è vero che con le foto, anche se ritoccate palesemente, si vuole trasmettere un messaggio: cosa vogliono dirci i fotografi su Beppe Grillo?