Secondo gli ultimi dati dell’Unione Nazionale Consumatori sulla base delle rilevazioni Istat, tra il Nord e il Sud si è ridotto il divario e anche nelle città del Meridione il costo della spesa alimentare inizia ad avere un peso, così come per altre voci di spesa.

Le città più care

In base al report dell’Unione Nazionale Consumatori, la città in cui più è aumentato il costo per fare la spesa è Caltanisetta, seguita da Cosenza e Messina, in cui ad aumentare sono stati i costi per le visite mediche e l’assistenza sociale.

Palermo è la città più cara per le tariffe amministrative mentre Forlì-Cesena per le rette scolastiche dell’infanzia.

A Parma, invece, è calato il costo per la spesa alimentare mentre Venezia ha visto il crollo per soggiornare in hotel, complice anche la mancanza di turisti stranieri a causa della pandemia. Sempre in tema turismo, i prezzi in picchiata hanno colpito anche Trapani e Firenze, con una flessione del 7,6% a causa della mancanza di visitatori. Livorno e Genova, invece, sono le città meno care per assistenza sociale e acqua e rifiuti.

Non solo spesa alimentare ma anche visite, rette scolastiche e ristoranti

Tornando ai beni alimentari, oltre a Caltanissetta sul podio delle città più care ci sono anche Trieste, Grosseto e Trapani, seguite da Perugia e Genova. Le meno care per fare la spesa sono Parma, Siena e Macerata seguite da Milano. Per i servizi ambulatoriali, visite mediche e dentistiche o fisioterapisti, la più cara è Cosenza, seguita da Trapani e Vicenza, mentre sul lato opposto si trovano Lodi, Cagliari, Ferrara e Aosta. Non se la passano bene nemmeno Genova, Bari e Bolzano. Per le rette della scuola d’infanzia o primaria la maglia nera va a Forlì-Cesena, seguita da Bolzano, Cosenza e Catanzaro mentre si risparmia a Lecco, Trieste e Ancona.


A vedere i rincari per ristoranti, pizzerie, bar, rosticcerie e pasticcerie è Grosseto, seguita da Pordenone e Trapani mentre Bergamo è la città dove si spende meno insieme a La Spezia.
Per i rincari legati ad hotel o alloggio, si trovano in deflazione Venezia, Trapani e Firenze in particolar modo, sul fronte opposto ci sono Cosenza, Terni e Napoli.

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