Il caro bollette di luce e gas sta creando grossi problemi non solo ai cittadini ma anche alle attività commerciali. Per fortuna la creatività italiana ci viene in aiuto. A Napoli un ristorante propone, una volta a settimana, cene al lume di candela. Un famoso bar, per chi consuma all’aperto, offre dei plaid di lana, invece, di accendere la stufa al gas. Si cerca di ridere per non piangere ma le prospettive future non sono buone.

La Commissione Europea a breve dovrebbe diramare “un piano riduzione consumi”.

Mario Draghi e Sergio Mattarella sponsorizzano il tetto al prezzo del gas ma i paesi dell’Est Europa non sono d’accordo.

Confesercenti Campania lancia l’allarme: 11 mila aziende a rischio chiusura e 40 mila lavoratori a rischio licenziamento. Il problema, però, è lo stesso in tutta Italia. Se il Governo non interviene subito molte attività commerciali dovranno scegliere tra pagare le bollette o gli stipendi ai dipendenti.

Luce e gas alle stelle: le attività commerciali rischiano la chiusura

Sembra ieri che l’allora premier Giuseppe Conte, in diretta tv, comunicò alla nazione il primo lockdown. Si usciva di casa solo per acquistare beni di prima necessità. È decollato lo smart working. Altre aziende hanno aperto la cassa integrazione. Chi ha sofferto di più sono stati i ristoranti e bar, anche se in molti hanno reagito organizzando un servizio take-away e le consegne a domicilio. L’estate appena passata iniziata la ripresa, turisti italiani e stranieri hanno fanno fatto registrare il tutto esaurito in molte località italiane. L’incubo sembrava finito.

Ma, come nei migliori film dell’orrore, ecco arrivare un nuovo nemico: il caro energia.

Il caro energia mette in ginocchio le aziende 

Le bollette di luce e gas alle stelle stanno mettendo in crisi tutte le aziende italiane che non riescono più a pagare le bollette per i consumi.

Prima, ad esempio, i ristoratori vedevano recapitarsi bollette di 2000 euro per l’elettricità, adesso il conto è salito fino a 10 mila euro. Per poter sostenere il caro bollette in molti stanno pensando di caricare sullo scontrino il prezzo dell’energia. La conseguenza sarà quella di pagare 20 euro euro un piatto di spaghetti alle vongole. Dunque, come dice un famoso detto romano, “il cetriolo”, alla fine, arriva sempre a casa dei cittadini. La Coldiretti qualche giorno fa ha comunicato che anche la produzione dell’olio nostrano è calata drasticamente a causa della siccità e di fenomeni meteorologici avversi. Dunque, quest’inverno, oltre al limitare del consumo del gas ci vedremo costretti anche a mangiare scondito. A meno che non ci saranno interventi da parte di tutte le istituzioni per aiutare cittadini e attività in crisi.

La speranza è, dunque, quella che venga trovata una soluzione in breve tempo. A ottobre, infatti, ci  sarà l’aggiornamento Arera e si rischiano nuovi ulteriori aumenti che potrebbero condannare definitivamente molte attività.

Il Governo a questo punto, per fronteggiare l’inverno, deve solo “metterci una pezza”. E, questa volta, serve che sia di ottima lana.