Azionisti in guerra, crociata nella City di Londra contro lo stupendio “significativo” per il ceo Pascal Soriot. L’amministratore delegato di AstraZeneca continua a essere al centro di molte discussioni, soprattutto in questi giorni perché, secondo stime e indiscrezioni, domani dovrebbe ricevere una busta paga relativa al lavoro dell’anno scorso, che potrebbe arrivare a 18 milioni di sterline. Ovvero oltre 20 milioni di euro.

È inutile dire che alcuni importanti investitori, anche con quote in AstraZeneca, sono sul piede di guerra e faranno di tutto per contrastare questa decisione, che ha già scatenato polemiche prima di essere annunciata.

Infatti già ieri il Mail on Sunday aveva riportato come due degli azionisti più pesanti nel colosso farmaceutico anglo-svedese, ovvero Aviva Investors e Standard Life Aberdeen, considerino la paga e i bonus “eccessivi”.

Domani, in cda, si metteranno dunque di mezzo. E starebbero convincendo altri a fare lo stesso, perché temono per la reputazione dell’azienda che ha offerto il vaccino di Oxford in tutto il mondo come “no profit” ma che poi è stata accusata dall’Unione Europea di non rispettare gli impegni presi nella consegna dei vaccini. Altri gruppi di consulenza come Shareholder Services, Glass Lewis e Pirc avrebbero raccomandato a tutti i loro clienti di rifiutare l’aumento di paga di Soriot.

Nella City, dall’inizio della pandemia, i compensi per i dirigenti sono giù del 20% e più della metà degli amministratori delegati delle aziende Ftse100 avranno gli stipendi congelati nel 2021, per quello che viene considerato un “beau geste” nei confronti di azionisti, impiegati e lavoratori. Perché dunque, nella loro ottica, Soriot invece dovrebbe ricevere addirittura un sostanzioso aumento?