YouTube è ormai il metodo più rapido per diventare popolari e spesso in tutto il mondo anche in pochi giorni. Da tempo, stelle nascenti della musica affidano i loro esordi proprio ai video caricati sul web, raggiungendo finanche centinaia di milioni di utenti in ogni paese del pianeta. Il caso più eclatante forse risale al 2012, quando un eccentrico, quanto sconosciuto cantante sudcoreano, Psy, è esploso nel giro di poche settimane come celebrità mondiale, attraverso il video musicale “Gangnam Style”, il primo nella storia a superare il miliardo di visite.

Oggi, sono arrivate a quasi 2,7 miliardi. Ma oltre alla fama, è possibile anche arricchirsi con YouTube?

La risposta è sì. E pure tanto. Per la prima volta, lo scorso anno la rivista Forbes ha stilato una classifica delle star, che nel corso del 2015 avrebbero guadagnato di più. Al primo posto, troviamo con 12 milioni di dollari incassati il comico svedese PewDiePie, che ha oltre 40 milioni di followers, ovvero di utenti registrati, che lo seguono e gli riempiono le tasche di soldi. (Leggi anche: YouTube diventa Backstage, sfida a Facebook e Twitter)

Canali musicali fanno miliardi di visite YouTube al mese

In seconda posizione, con 8,5 milioni di dollari, vi sono stati Ian Hecox e Anthony Padilla, celebrità tra i giovanissimi, famosi per le loro scene sui Pokemon, che hanno aperto 5 canali YouTube e che hanno anche caricato online un film intero. Al terzo posto, sempre con 8,5 milioni di incassi, i Fine Brothers, che da YouTube sono sbarcati sul piccolo schermo con la serie React to That.

Queste star rappresentano soltanto una quota infinitesimale della vasta platea dei personaggi più o meno popolari, che affollano la rete di video. Ogni minuto, si stima, ne vengano caricati per 500 ore. E solo nell’agosto scorso, sono state 127 miliardi le visite. Due di queste sono state portate solo da Calvin Harris, Justin Bieber, T-Series e Netd Muzik.

 Bieber, in particolare, ha realizzato visite per 12 miliardi di unità dal 2009 ad oggi, grazie ai 24 milioni di utenti registrati ai suoi canali YouTube.

 

 

 

Quanto paga la pubblicità su YouTube?

L’altra domanda diventa allora: ma quante visite bisogna avere per guadagnare quanto? Ce lo siamo chiesti un po’ tutti, ma si tratta di un ragionamento sbagliato. Le visite non si trasformano automaticamente in entrate di denaro. Spieghiamo come funziona in estrema sintesi.

Carico un video su YouTube, viene guardato da tot utenti e i pubblicitari, monitorando le visite, mi iniziano a pagare per ogni volta che lo spot da loro inserito nel video viene visionato da qualcuno. Dunque, potrebbe accadere, che pur essendo il mio video molto visitato, nessuno guardi la pubblicità correlata, per cui guadagno zero o poco più. Viceversa, un video con relativamente scarse visite, ma elevati clic allo spot mi fa incassare soldi. (Leggi anche: YouTube, i 10 video più visti dagli italiani nel 2015)

Importanti target e contenuto video

Ora, affinché i pubblicitari si affezionino al mio video, sono necessari due ingredienti fondamentali: il target e le parole-chiave. Per prima cosa, cioè, mi devo chiedere: a chi si rivolge il mio video? Se la risposta fosse del tipo “agli utenti tra i 20 e i 60 anni”, molto difficilmente interesserà all’industria pubblicitaria, trattandosi di un target generico, vago. Se, invece, sto caricando un video, rivolto “agli studenti Erasmus italiani di 20-24 anni”, il target è molto specifico e attirerà l’attenzione, per ipotesi, delle agenzie di viaggio o dei fornitori di carte di pagamento per l’estero, etc.

Altro aspetto non secondario è la scelta delle parole-chiave a corredo del video caricato. Una cosa è, ad esempio, caricarne uno che parli di “ricariche telefoniche”, un’altra è farlo con uno che spieghi o che abbia a che fare con “i mutui casa per le giovani coppie”.

Il secondo sarà di gran lunga di maggiore interesse per i pubblicitari, perché il rendimento potenziale è più elevato e traducibile in migliaia di euro, contro qualche decina di euro del primo. Ne consegue che ogni clic effettuato su pubblicità come nel primo caso saranno pagati, per ipotesi, alcuni centesimi di dollaro, mentre per le pubblicità del secondo tipo anche qualche euro.

 

 

 

Necessario guardare uno spot su YouTube per fare entrare soldi

Dunque, non vanno monitorati per lo più le visite, bensì i clic agli spot correlati. E questi sono legati all’utenza-target. Le agenzie pubblicitarie – badate bene – pagano solo se lo spot è stato guardato dall’utente per un numero minimo di secondi, in genere, 30. Vi sarà capitato, poi, che cliccando su un video musicale, vi sia comparso all’inizio un pre-video spot, la cui durata minima obbligatoria è di 5 secondi e che solo successivamente può essere saltato dall’utente, cliccando a destra su “Skip”. Ciò garantisce a chi ha caricato il video un’entrata minima, ma che diventa piena per ogni clic, solo qualora la pubblicità fosse visionata per non meno della durata prestabilita. (Leggi anche: Come cambia la pubblicità su YouTube)

Da quanto scritto, si capisce come sia più facile diventare popolari su YouTube, piuttosto che ricchi. I contenuti disconnessi dalla qualità non attirano spot “generosi” per clic, mentre la situazione più interessante si avrebbe con grandi numeri e target specifici. Non è un caso, che tra i canali più popolari e ricchi troviamo quelli rivolti ai bambini o alle donne volenterose di apprendere come truccarsi o vestirsi bene.