Mentre Amazon pensa a nuove strategie per diventare una banca, senza contare gli utili in crescita anche per merito dei fortunati investimenti in pubblicità, a scagliarsi contro il colosso dell’e-commerce e il suo Ceo, Jeff Bezos, è Bernie Sanders, in corsa verso la Casa Bianca. Che Bezos sia l’uomo più ricco del mondo è risaputo, il patrimonio del visionario americano è aumentato di 275 milioni di dollari al giorno nei primi 4 mesi dell’anno secondo Sanders, che punta il dito contro i guadagni record del Ceo di Amazon, reo di guadagnare in soli 10 secondi più di quanto guadagnano i dipendenti in un anno.

Bezos il più ricco al mondo ma i dipendenti americani “vivono in povertà”

Anche Forbes l’ha più volte nominato nelle sue classifiche; Bezos è l’uomo più ricco del mondo e ha scalzato da tempo persino Bill Gates. La realtà dei dipendenti di Amazon però appare molto diversa rispetto alla ricchezza del milionario americano. Già in altre occasioni erano spuntati racconti di dipendenti che mettevano in luce la non sempre rosea situazione in cui erano costretti a lavorare (Amazon: il racconto choc sulle condizioni dei lavoratori, altro che Prime) anche se dal quartier generale di Amazon era stato più volte smentito quanto emerso rispetto alle condizioni di lavoro descritte.

A rincarare la dose adesso è Bernie Sanders, senatore del Vermont, che punta alla difesa della popolazione povera americana. Sanders ha scritto Bezos come aviso tanto che Un dipendente su tre in Arizona e altri 2.400 lavoratori del gruppo in Pennsylvania e Ohio devono fare affidamento sui sussidi governativi per sfamare le proprie famiglie. Come se non bastasse, dove arriva Amazon, calano gli stipendi”. Il senatore del Vermont ritiene questa situazione davvero inaccettabile considerando appunto i profitti di Amazon.

In particolare si fa riferimento ai salari in calo e milioni di americani in difficoltà economiche nonostante la disoccupazione con percentuali molto basse.

L’economia americana è fiorente ma i cittadini sono costretti a lavorare di più per guadagnare di meno. Sanders, come scrive Business Insider, se la prende con le società  molto grandi come Amazon, in cui i Ceo guadagnano milioni mentre i salari dei dipendenti non permettono loro di vivere adeguatamente: “sono gli stessi lavoratori che attraverso le loro tasse pagano i sussidi per queste persone” sottolinea il senatore, che di recente aveva organizzato un evento con dipendenti e top manager di grandi società come Amazon, McDonalds,  American Airlines e Disney proprio per dare voce ai problemi dei dipendenti.

I casi delle grandi aziende

Nel caso di Disney, ad esempio, il Ceo Robert Iger, ha percepito un pacchetto remunerativo da 423 milioni di dollari in 4 anni mentre la maggior parte dei dipendenti non può neppure permettersi di pensare alle spese basilari, caso simile per il CEO di Walmart, Doug McMillon, che guadagna 23 milioni di dollari all’anno mentre alcuni dipendenti di Mc’Donalds, durante la diretta Facebok dell’incontro organizzato da Sanders, hanno persino parlato di salari da 7,25 dollari l’ora.