Il Parlamento Europeo, con con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astensioni, è favorevole alla proposta fatta dalla Commissione Europea di abolire il passaggio dall’ora solare a quella legale, secondo cui durante i mesi estivi tutta l’Europa deve spostare le lancette avanti per sfruttare maggiormente le ore di luce. La Commissione Europea  avrebbe voluto abolire l’ora legale già dal 2019 ma i deputati del Parlamento Europeo hanno votato a favore di un rinvio nel 2021.

Che cosa accadrà?

Da quello che si apprende, ora la proposta passa al Parlamento e Consiglio dell’UE e durante i negoziati sarà confermata la proposta della Commissione i paesi avranno tempo fino ad aprile 2020 per decidere se continuare ad usare l’ora legale o solare.

Che cosa potrebbe cambiare in sostanza? I paesi che sceglieranno di abolire del tutto l’ora legale dovranno spostare l’ultima lancetta nell’ottobre 2021 mentre i paesi che decideranno di tenere l’ora legale sposteranno la lancette per l’ultima volta nel marzo 2021.

Ricordiamo che lo scorso anno si era svolto un sondaggio pubblico della Commissione sull’efficacia del passaggio all’ora legale. L’84% dei partecipanti si era detto favorevole all’abolizione della stessa e così la Commissione aveva chiesto che questa venisse abolita nel 2019.  In seguito ci furono molte critiche in quanto i paesi nordici sfruttano meno le potenzialità dell’ora legale rispetto ai paesi del Sud Europa, come l’Italia.

Le conseguenze per l’economia

Come riporta Il Post, la Commissione potrà anche presentare una proposta per posticipare la data di avvio di 12 mesi qualora la « modifica dell’orario possa compromettere il corretto funzionamento del mercato unico».  Il tema del cambio ora non ha soltanto risvolti legati al risparmio energetico e i famosi  100 milioni di euro sulla bolletta energetica risparmiati ma anche economici. Oltre al fatto di dormire un’ora in più o dover spostare le lancette due volte l’anno un cambio di impostazione da parte dei paesi europei potrebbe portare ad alcuni problemi.

Come scrive Il Fatto Quotidiano, basti pensa a chi viaggia spesso da un paese all’altro e si ritroverà a dover spostare le lancette più volte a seconda se quel determinato paese abbia scelto di tenere l’ora legale o solare. Questo oltretutto avrebbe anche maggiori costi per gli scambi transfrontalieri, problemi nei trasporti e nelle comunicazioni, ma anche un abbassamento della produttività.

I deputati italiani all’Europarlamento hanno votato contro la proposta di abolizione del cambio ora, al contrario i paesi del Nord, come Finlandia, Austria e Germania, sono favorevoli.

Intanto la notte tra sabato 30 marzo e domenica 31 marzo le lancette saranno spostate avanti di 1 ora e le giornate saranno più lunghe, questo fino a ottobre 2019.

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