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Oggi: 05 Dic, 2025

Correzione della dichiarazione di successione: come intervenire in caso di errore

Quando nella dichiarazione successione vengono inserite quote errate, è possibile correggere l’errore. Ecco cosa fare
5 mesi fa
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dichiarazione successione
Foto © Investireoggi

Nel contesto delle pratiche ereditarie, può accadere che, dopo l’invio della documentazione fiscale relativa a un lascito, emergano delle incongruenze rispetto alla situazione reale. Uno degli errori più frequenti riguarda l’indicazione non corretta delle quote di proprietà sugli immobili inclusi nell’asse ereditario. Quando ciò avviene, l’unico strumento previsto per rimediare è la presentazione di una dichiarazione di successione sostitutiva.

Quando si rende necessaria la dichiarazione di successione sostitutiva

L’obbligo di rettifica scatta quando nella dichiarazione di successione originaria siano stati inseriti dati inesatti che incidono su aspetti fondamentali della successione. Ad esempio, quote di possesso sbagliate, valori catastali errati, o identificativi catastali non conformi.

Un caso emblematico può riguardare l’erronea attribuzione di una quota maggiore di proprietà di un fabbricato a uno degli eredi, come nel caso in cui il bene sia dichiarato per intero quando in realtà ne era posseduta solo una frazione.

La normativa prevede che simili errori siano corretti non con un semplice aggiornamento, ma mediante una nuova dichiarazione di successione, che sostituisce integralmente quella trasmessa in precedenza. Questo approccio garantisce una tracciabilità completa delle modifiche e permette agli uffici dell’Agenzia delle Entrate di aggiornare correttamente i dati fiscali e catastali relativi alla successione.

Che cos’è una dichiarazione di successione sostitutiva

La dichiarazione sostitutiva è una nuova istanza completa che rimpiazza, in ogni sua parte, quella già inviata all’Agenzia Entrate. Non si tratta dunque di un’integrazione parziale o di un’annotazione correttiva: la sostituzione avviene a livello totale. Per questo motivo, il contribuente è tenuto a compilare nuovamente tutti i quadri previsti nel modello, anche quelli per i quali non sono intervenute modifiche.

Dal punto di vista tecnico, la dichiarazione sostitutiva assume lo stesso formato di quella originaria ma presenta un’apposita indicazione che ne certifica la natura sostitutiva. Nello specifico, all’interno del modulo, deve essere selezionato il codice “1” nel campo “dichiarazione sostitutiva”. Questo codice segnala che la nuova dichiarazione comporta modifiche rilevanti rispetto alla precedente, tali da rendere necessaria una nuova trascrizione del certificato di successione oppure una nuova voltura catastale.

Chi può inviare la sostitutiva

La procedura prevede un’importante limitazione: la dichiarazione sostitutiva può essere inoltrata esclusivamente dal soggetto che ha trasmesso la dichiarazione originaria. Questo principio è volto a garantire la continuità e la coerenza delle informazioni fornite all’amministrazione finanziaria. Se, per esempio, la dichiarazione iniziale è stata presentata da un determinato erede o dal suo intermediario fiscale, solo quella stessa figura sarà autorizzata a inoltrare la versione correttiva.

La trasmissione della nuova dichiarazione avviene telematicamente, utilizzando le modalità già previste per l’invio della dichiarazione ordinaria. È necessario riportare gli estremi identificativi della dichiarazione precedentemente registrata, tra cui l’anno, il volume e il numero di protocollo. Queste informazioni permettono all’Agenzia delle Entrate di collegare correttamente le due versioni della dichiarazione e di procedere con l’eventuale rettifica delle trascrizioni già effettuate.

Dichiarazione successione: effetti della sostitutiva

Le variazioni apportate tramite dichiarazione sostitutiva possono determinare aggiornamenti significativi sia dal punto di vista fiscale che catastale.

Ad esempio, una rettifica delle quote di possesso di un immobile può comportare l’emissione di una nuova voltura catastale, necessaria per adeguare l’intestazione dei beni agli effettivi diritti successori.

Analogamente, la modifica del valore imponibile dell’immobile potrebbe incidere sul calcolo dell’imposta di successione dovuta, generando una variazione del debito tributario o un eventuale rimborso, qualora si sia versato un importo superiore al dovuto nella prima dichiarazione.

È dunque fondamentale che la dichiarazione sostitutiva sia redatta con la massima accuratezza e attenzione, trattandosi a tutti gli effetti di un nuovo atto ufficiale che comporta conseguenze giuridiche e fiscali rilevanti.

Riassumendo

  • La dichiarazione successione sostitutiva corregge errori presenti nella versione originaria.
  • Sostituisce completamente la dichiarazione precedente, inclusi i quadri non modificati.
  • Può essere inviata solo dallo stesso soggetto che ha presentato la prima dichiarazione.
  • Serve il codice “1” per indicare che è una dichiarazione sostitutiva.
  • Le modifiche possono comportare nuove volture catastali o trascrizioni.
  • Errori su quote o valori immobiliari influenzano imposte e documenti fiscali.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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