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Oggi: 03 Set, 2025

Congedo per i genitori: l’INPS cambia tutto, paternità anche nelle coppie con 2 donne

Dalla Corte Costituzionale la sentenza e dall'INPS il relativo messaggio, paternità e congedo di 10 giorni anche in una coppia di due donne.
4 settimane fa
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congedi paternità
Foto © Pixabay

Il Mondo cambia, che piaccia o no. E le polemiche sulla genitorialità di coppie omosessuali lasciano il tempo che trovano. Infatti dopo una recente sentenza della Consulta anche l’INPS ha adesso confermato un cambio di rotta epocale in materia di congedo alla nascita di un figlio. Il congedo di paternità di 10 giorni raddoppiabile di 10 giorni in caso di parti gemellari, spetta anche a uno dei due genitori nel caso di coppia formata da due donne. Chiuso il caso della disparità di trattamento in situazioni di questo tipo adesso.

Congedo per i genitori: l’INPS cambia tutto, paternità anche alla madre se genitore intenzionale

Sono stati gli ermellini della Corte Costituzionale a stabilire il cambio di indirizzo alle vicende legate al congedo di paternità.

Che in genere un padre sfrutta alla nascita di un figlio. E adesso l’INPS recependo i diktat della pronuncia della Consulta ha prodotto tutti i chiarimenti del caso.

Anche in una coppia di donne il cosiddetto genitore intenzionale. Ovvero una delle due madri, potrà godere, se lavoratrice dipendente, dei 10 giorni di astensione dal lavoro con il congedo obbligatorio.
>Quindi, la lavoratrice dipendente in una coppia composta da due donne e con la coppia effettivamente registrata alla stato civile del loro Comune di residenza, può godere di questo congedo.

Congedo per i genitori: l’INPS cambia tutto, paternità anche nelle coppie con 2 donne

Chiuso il vulnus normativo che non consentiva a una donna di presentare al datore di lavoro la comunicazione riguardo la fruizione del relativo congedo obbligatorio di 10 giorni. Naturalmente la comunicazione al datore di lavoro è una delle fasi di una particolare ma semplice procedura di richiesta di congedo.

Se è il datore di lavoro ad anticipare il congedo per conto dell’INPS, ecco che la richiesta effettivamente va fatta solo al datore di lavoro. Ma in altri casi, cioè quando è l’Istituto a dover pagare il congedo direttamente, le cose cambiano. Infatti la domanda va presentata sempre all’INPS e con i canonici canali digitali.

Quindi, con l’assistenza di un Ente di patronato o di un professionista abilitato ad operare dietro delega a nome di un contribuente. Oppure tramite la propria area riservata del sito dell’INPS, accedendo e autenticazione con lo SPID, la CIE o la CNS.

Le lavoratrici interessate dalla domanda diretta all’INPS sono per esempio le lavoratrici stagionali del settore turistico, ricettivo o alberghiero. Oppure sono le lavoratrici, altrettanto stagionali, del settore agricolo. E possono essere anche le colf e le badanti, dove tra l’altro il datore di lavoro non funge da sostituto di imposta. E quindi anche in questo caso non anticipa nulla per l’INPS.

Ecco le novità  del momento e cosa cambia effettivamente

La sentenza della Corte Costituzionale nel dettaglio è la numero 115 del 21 luglio 2025. Ed è una sentenza che considera quindi come incostituzionale la norma che negava il diritto al congedo di paternità obbligatorio alla lavoratrice madre intenzionale nelle coppie formate da due donne.

Invece per quanto concerne i chiarimenti riguardo anche alle modalità di presentazione delle richieste da parte di questi soggetti, l’INPS lo scorso 7 agosto ha prodotto il messaggio numero 2450.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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