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Oggi: 03 Set, 2025

Con un ISEE basso niente tagli sulle pensioni e uscite a 62 anni. Dal 2026 riforma Fornero superata

Sta per arrivare il collegamento delle pensioni agli ISEE dei contribuenti, ecco come funzionerebbe la nuova flessibilità in uscita.
4 settimane fa
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inps pensioni e isee
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Finalmente superata la riforma Fornero.
Un sogno per tanti contribuenti. Qualcosa di quasi incredibile, perché il superamento della legge Fornero è un tema di cui si parla da anni, senza che alcun governo sia mai riuscito a concretizzarlo.
Ma, a volte, anche ciò che sembra impossibile diventa realtà.

Ed è quello che potrebbe accadere adesso, con il governo che, nella legge di Bilancio, potrebbe portare a compimento l’operazione flessibilità in uscita.

Abbiamo già parlato più volte delle novità in arrivo, come:

  • la pensione a 62 anni con la ipotetica nuova Quota 41 flessibile;
  • le pensioni contributive estese a tutti dai 64 anni.

Misure flessibili perché lasciate alla libera scelta del pensionato, che potrà decidere se andare subito in pensione con penalizzazioni oppure restare al lavoro, ottenendo un trattamento più vantaggioso anche se posticipato.

Ma la vera novità riguarda le penalizzazioni, che cambiano sia nel meccanismo di calcolo sia nella logica applicativa:

  • saranno commisurate alla situazione economica e patrimoniale del pensionato;
  • si potrebbe utilizzare l’ISEE come parametro per esonerare dai tagli chi si trova in condizioni economiche più fragili.

Con un ISEE basso niente tagli sulle pensioni e uscite a 62 anni: dal 2026 riforma Fornero superata

Attualmente, pensioni e ISEE hanno in comune solo il fatto di essere gestiti dall’INPS.
Non esiste infatti alcun collegamento diretto tra ISEE e pensioni nel nostro sistema previdenziale:

  • non ci sono uscite anticipate basate sull’ISEE;
  • né pensioni calcolate in funzione dell’ISEE del contribuente.

L’ISEE resta uno strumento fondamentale per l’accesso a bonus, agevolazioni e prestazioni assistenziali, comprese alcune prestazioni INPS, ma non di natura previdenziale.

Questo fino a oggi.
Perché, secondo le prime indiscrezioni, con l’introduzione della pensione flessibile Quota 41 dal 2026, l’ISEE potrebbe iniziare a determinare un trattamento differenziato tra contribuenti.

Non in termini di uscita anticipata, che non sarà legata all’ISEE, ma sul fronte delle penalizzazioni:

  • chi sceglierà la flessibilità in uscita subirà tagli sull’assegno;
  • ma chi ha un ISEE basso potrebbe evitarli completamente.

Zero tagli a chi ha ISEE sotto i 35.000 euro: la nuova frontiera del calcolo delle pensioni

L’ipotesi che i legislatori stanno delineando è la seguente:

  • dal 2026 si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e almeno 62 anni di età;
  • non più con Quota 103, ma con una nuova Quota 41, aperta a tutti e non solo ai lavoratori precoci.

La pensione anticipata non verrebbe più penalizzata con il ricalcolo contributivo (come per Quota 103), ma attraverso tagli percentuali:

  • 2% in meno per ogni anno di anticipo tra i 62 e i 67 anni.

Secondo le ultime indiscrezioni, chi ha un ISEE inferiore a 35.000 euro sarebbe esonerato dai tagli.

Considerando che la soglia di 35.000 euro è piuttosto elevata, appare evidente che:

  • le pensioni anticipate saranno tagliate soprattutto per i contribuenti con redditi e patrimoni alti;
  • mentre la nuova misura flessibile sarà quasi priva di penalizzazioni per la maggior parte dei potenziali beneficiari.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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