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Oggi: 05 Dic, 2025

Cassa integrazione (CIG), stretta in arrivo: avviso immediato all’azienda se si lavora

Nuove regole per la cassa integrazione (CIG): chi trova un lavoro deve avvisare subito, oltre l'INPS, anche il proprio datore
2 mesi fa
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cassa integrazione
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Una novità importante arriva con le modifiche introdotte nel decreto Semplificazione: i lavoratori che percepiscono la cassa integrazione (CIG) dovranno ora rispettare un ulteriore obbligo di comunicazione. Oltre all’informazione già dovuta all’INPS, è previsto che comunichino immediatamente al datore di lavoro l’inizio di una nuova attività lavorativa.

Si tratta di un adempimento che mira a rendere più trasparente la gestione dei trattamenti di sostegno al reddito e a evitare comportamenti scorretti che potrebbero portare a sanzioni disciplinari.

Cassa integrazione (CIG): cosa cambia con la nuova norma

Il trattamento di integrazione salariale è uno strumento fondamentale per tutelare i lavoratori nei periodi di crisi o riduzione dell’attività aziendale.

Fino a oggi, chi è in cassa integrazione guadagni (CIG) deve comunicare solo all’INPS l’avvio di un nuovo impiego, così da consentire all’Istituto di interrompere o modificare il sussidio.

Con la modifica approvata nel decreto Semplificazione, questa procedura si arricchisce di un nuovo passaggio: il lavoratore dovrà avvisare tempestivamente anche il datore di lavoro originario. L’obiettivo è garantire un flusso di informazioni diretto e immediato tra il dipendente e l’azienda che ha richiesto la CIG, evitando che si creino situazioni di doppio beneficio o di incompatibilità tra l’integrazione salariale e la nuova attività.

Perché è stato introdotto l’obbligo

La decisione nasce dall’esigenza di semplificare i controlli e migliorare la trasparenza nel sistema di gestione delle integrazioni salariali. In passato, infatti, la sola comunicazione all’INPS non sempre permetteva al datore di lavoro di sapere in tempi brevi se il dipendente avesse iniziato un nuovo impiego.

Questo poteva creare ritardi o irregolarità nei rapporti di lavoro ancora formalmente in corso.

Con la nuova disposizione, invece, il datore viene subito informato e può agire rapidamente per sospendere la richiesta di CIG o segnalare eventuali anomalie. In tal modo si intende ridurre il rischio di indebite percezioni e garantire un utilizzo corretto delle risorse pubbliche destinate al sostegno dei lavoratori.

Cosa deve fare il lavoratore in CIG quando inizia a lavorare

Il dipendente che si trova in cassa integrazione (CIG) e decide di accettare un’altra occupazione deve ora rispettare due obblighi distinti:

  • informare l’INPS, come già previsto dalla normativa in vigore, attraverso le modalità ufficiali dell’Istituto (c’è l’applicativo INPS “Omnia IS – COM”);
  • comunicare immediatamente al datore di lavoro che ha richiesto l’intervento della CIG di aver intrapreso la nuova attività.

La comunicazione al datore dovrà avvenire senza ritardi, preferibilmente per iscritto, in modo da lasciare una traccia documentale chiara. L’intento è garantire la massima trasparenza e consentire all’azienda di agire in conformità con le regole del trattamento di integrazione salariale.

Le conseguenze in caso di mancato avviso

In assenza di comunicazione al datore di lavoro, possono emergere diverse conseguenze. La normativa non ha ancora definito in modo preciso la decadenza dal beneficio, ma si ritiene che l’omissione possa avere comunque rilievo sul piano disciplinare.

Infatti, il datore di lavoro potrebbe avviare una contestazione disciplinare nei confronti del dipendente per mancato rispetto di un obbligo previsto dalla legge. In attesa di ulteriori chiarimenti interpretativi o circolari esplicative, questa appare la conseguenza più immediata e concreta per chi non adempie correttamente al nuovo dovere di comunicazione.

È inoltre possibile che, una volta definite le linee guida applicative, vengano introdotte sanzioni più specifiche, anche di tipo economico, per i casi di inadempienza. Ciò dipenderà dai futuri interventi normativi o amministrativi dell’INPS e del Ministero del Lavoro.

Riassumendo

  • Nuovo obbligo: chi percepisce la CIG deve avvisare subito anche il datore di lavoro.
  • La comunicazione all’INPS resta obbligatoria insieme a quella all’azienda richiedente la CIG.
  • L’obiettivo è aumentare trasparenza e prevenire abusi nei trattamenti di integrazione salariale.
  • Mancato avviso può comportare contestazione disciplinare da parte del datore di lavoro.
  • Restano da chiarire eventuali sanzioni o decadenze dal diritto alla CIG.
  • La misura punta a rendere la gestione della CIG più chiara e corretta.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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