Mercoledì 30 luglio, il Tesoro cercherà di raccogliere fino a 9 miliardi di euro con l’asta di titoli a medio-lungo termine. Sarà l’ultimo grande appuntamento prima di agosto, mese in cui sono state cancellate le aste di giorno 13 e quella di giorno 26 per l’emissione di BTp€i. Essendo un periodo vacanziero anche per i mercati, le emissioni vengono ridotte all’osso per riprendere a pieno ritmo a settembre. Ci saranno due BTp a 5 anni tra i quattro titoli di stato offerti questa settimana. Come vedremo, presentano caratteristiche differenti tra loro.
Prezzo sotto la pari
Il primo BTp a 5 anni di cui vi parliamo è la scadenza di 1 ottobre 2030 con cedola 2,70% (ISIN: IT0005654642).
Questo bond è stato emesso per la prima volta l’11 giugno scorso, cioè appena un mese e mezzo fa. Al momento, si acquista appena sotto la pari. Con 99,50 centesimi puoi inserirlo oggi in portafoglio. Il rendimento lordo annuale supera il 2,80%.
Prima cedola corta a inizio ottobre
Questo BTp a 5 anni stacca la sua prima cedola tra poco più di due mesi e sarà corta: 0,826230% lordo, pari a un periodo di possesso di 112 giorni dall’emissione all’1 ottobre prossimo su un semestre di 183 giorni. Questo significa che l’obbligazionista riceverà 8,26 lordi per ogni lotto minimo di 1.000 euro nominali. Al netto dell’imposizione fiscale, 7,23 euro. Sarà tra 1,5 e 2 miliardi di euro l’importo offerto, a cui vanno aggiunti fino a 400 milioni all’asta supplementare di giovedì 31, riservata agli “Specialisti in titoli di stato”.
E ci sarà un secondo BTp a 5 anni in asta, come preannunciavamo. Esso ha scadenza in data 1 aprile 2030 e offre cedola 1,35% (ISIN: IT0005383309).
Come mai quest’ultima risulta dimezzata rispetto alla precedente? Per la semplice ragione che l’emissione risale al settembre 2019. Le condizioni di mercato erano allora totalmente differenti. Il titolo debuttò come decennale. Non a caso, questo bond si acquista a prezzi molto inferiori alla pari. Servivano solo 94,55 centesimi alla chiusura di seduta del venerdì scorso.
BTp 5 anni con cedola effettiva netta bassa
Un lotto minimo di 1.000 euro lo si porta a casa con poco più di 945 euro. Ciò si deve al fatto che la cedola è bassa e nettamente inferiore al rendimento preteso dal mercato per questa scadenza. Il mercato reclama, quindi, una quotazione più bassa. Di fatto, questo BTp a 5 anni offre una cedola effettiva netta di 1,25% contro il 2,37% dell’altro. A fronte di un rendimento lordo sopra il 2,60%, bisogna attendere la plusvalenza alla scadenza per incassarne la gran parte. Di questo BTp a 5 anni sarà offerto un importo tra 1 e 1,5 miliardi, oltre a fino a 300 milioni all’asta supplementare.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
