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Oggi: 05 Dic, 2025

Bonus barriere architettoniche 75% finito? Non è detta l’ultima parola: spiraglio in manovra 2026

Nel dibattito sulla manovra 2026 prende forza l’ipotesi di prorogare il bonus barriere architettoniche 75%, riaccendendo attese e speranze
2 settimane fa
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Bonus 110 barriere architettoniche
Foto © Licenza Creative Commons

Nel confronto politico attorno alla manovra economica del 2026 emerge una proposta che potrebbe incidere sul futuro di uno degli strumenti fiscali più rilevanti per l’accessibilità degli edifici: la proroga del bonus barriere architettoniche 75%.

Negli ultimi anni questa agevolazione ha rappresentato un sostegno concreto per chi intende adattare immobili esistenti alle esigenze di persone con ridotta capacità motoria o con disabilità, migliorando la fruibilità degli spazi abitativi e condominiali.

L’attenzione al tema dell’inclusione negli ambienti edificati continua a crescere e trova nel bonus dedicato all’abbattimento degli ostacoli fisici uno dei principali strumenti operativi. La sua disciplina è piuttosto precisa e riguarda interventi specifici, modalità di pagamento ben definite e regole chiare sulla gestione della detrazione.

Bonus barriere architettoniche: misura pensata per rendere più accessibili gli edifici

Il bonus barriere architettoniche 75% consiste in una detrazione Irpef calcolata sulle spese sostenute per interventi mirati a facilitare la mobilità all’interno di edifici già costruiti. Non riguarda quindi nuove costruzioni, ma solo immobili esistenti che necessitano di adeguamenti strutturali.

Il vantaggio si concretizza in una riduzione diretta delle imposte da versare. Si tratta di una detrazione e non di un rimborso: l’importo detraibile può essere sottratto dall’imposta lorda, ma non può generare credito nel caso in cui le tasse dovute siano inferiori all’agevolazione maturata.

Quali lavori rientrano nell’agevolazione

La normativa individua con precisione gli interventi finanziabili. Il beneficio si applica esclusivamente alle opere che rimuovono ostacoli fisici lungo i percorsi interni o esterni dell’edificio, in particolare:

  • installazione o sostituzione di scale progettate per agevolare il passaggio;
  • realizzazione o adeguamento di rampe utili a superare dislivelli;
  • montaggio di ascensori;
  • inserimento di servoscala;
  • posa di piattaforme elevatrici.

Sono esclusi tutti gli interventi che, pur avendo come obiettivo finale un miglioramento dell’accessibilità, non rientrano in queste categorie strutturali. Il perimetro applicativo è quindi circoscritto e punta a sostenere solo le opere che incidono in modo diretto sul superamento delle barriere verticali e orizzontali.

Bonus barriere architettoniche: la distribuzione della detrazione

Il bonus ha una scadenza attualmente fissata al 31 dicembre 2025. Le spese sostenute entro questa data sono detraibili, ma con una ripartizione dell’agevolazione che varia in funzione del periodo di pagamento.

Le spese effettuate fino al 31 dicembre 2023 si suddividono in cinque quote annuali dello stesso importo. Le spese effettuate dal 1° gennaio 2024 si distribuiscono, invece, in dieci quote annuali.

Questo allungamento dei tempi diluisce il recupero fiscale, ma offre comunque un risparmio nel tempo più esteso.

Le regole per i pagamenti: obbligatorio il bonifico parlante

Per ottenere il beneficio non basta realizzare l’intervento. Il legislatore pretende che i pagamenti rispettino una precisa procedura, così da garantire la tracciabilità dell’operazione.

È richiesto l’utilizzo del bonifico parlante come per altri bonus edilizi, un tipo di versamento che deve contenere:

  • il codice fiscale di chi utilizzerà la detrazione;
  • la causale che identifica chiaramente l’intervento rientrante nel bonus;
  • i dati fiscali dell’impresa o del professionista che ha eseguito i lavori.

Pagamenti tramite carte, assegni o altri strumenti non soddisfano i requisiti previsti e potrebbero far perdere il diritto all’agevolazione.

I limiti di spesa del bonus barriere architettoniche

La detrazione bonus barriere architettoniche 75% deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a:

  • 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  • 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
  • 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Si tenga, comunque, presente che per usufruire dell’agevolazione gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche).

La possibile estensione del bonus nella manovra 2026

Come anticipato, il quadro attuale prevede la validità del bonus solo per le spese sostenute fino alla fine del 2025. Nella versione iniziale della manovra per il 2026, come licenziata dal governo, non è prevista alcuna proroga, lasciando, quindi, la misura destinata a cessare a partire dal 1° gennaio 2026.

Tuttavia, durante l’esame parlamentare, è emerso un emendamento che propone di estendere il bonus anche alle spese effettuate nel corso del 2026 e fino al 31 dicembre 2028. Se approvato nella versione definitiva della legge di bilancio, l’intervento garantirebbe un ulteriore triennio di operatività, dando continuità a uno strumento molto apprezzato da cittadini, tecnici e associazioni che si occupano di accessibilità.

Riassumendo il bonus barriere architettoniche 75%

  • Il bonus barriere architettoniche 75% sostiene interventi per migliorare l’accessibilità degli edifici esistenti.
  • La detrazione riguarda solo lavori strutturali come rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.
  • Le spese fino al 2023 si detraggono in cinque anni, dal 2024 in dieci.
  • Il pagamento deve avvenire tramite bonifico parlante con dati fiscali completi e tracciabili.
  • La detrazione resta a chi ha sostenuto la spesa, anche con vendita dell’immobile.
  • Un emendamento alla manovra 2026 propone di prorogare il bonus oltre il 2025 e fino alle spese del 2028.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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