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Oggi: 05 Dic, 2025

Bonus anziani, come incassare i ratei maturati dopo il decesso (l’INPS chiarisce)

Il bonus anziani garantisce ratei agli eredi: l’INPS chiarisce regole, importi e procedure per la liquidazione
2 mesi fa
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bonus anziani
Foto © Pixabay

Il 26 settembre 2025 l’INPS, attraverso il Messaggio n. 2821, ha chiarito le modalità operative relative alla liquidazione dei ratei non riscossi del cosiddetto bonus anziani. Si tratta della Prestazione Universale, un sostegno economico introdotto con l’obiettivo di garantire un aiuto concreto agli ultraottantenni in condizioni di grave non autosufficienza.

Questa misura si pone come sostitutiva dell’indennità di accompagnamento, ma solo quando vengono rispettati i requisiti previsti. La comunicazione dell’istituto previdenziale ha chiarito in particolare come devono essere gestiti i ratei maturati dal beneficiario che, al momento del decesso, non erano ancora stati riscossi.

Cos’è il bonus anziani

Il bonus anziani (prestazione universale) è un beneficio economico che integra e in alcuni casi assorbe la tradizionale indennità di accompagnamento.

È destinato a chi ha compiuto almeno 80 anni e si trova in una condizione di non autosufficienza grave. Oltre al requisito anagrafico e sanitario, è richiesto anche un limite reddituale: l’indicatore ISEE non deve superare i 6.000 euro annui.

Inoltre, per ottenere la prestazione, è necessario essere già titolari dell’indennità di accompagnamento. L’intervento economico mira, quindi, a concentrare le risorse su chi si trova in maggiore difficoltà, sia sul piano della salute sia su quello economico.

Prestazione universale: che importo spetta

Il bonus anziani è composto da:

  • una quota fissa monetaria corrispondente all’indennità di accompagnamento di cui all’articolo 1 della legge 11 febbraio 1980, n. 18. Su questa quota fissa monetaria trova applicazione il terzo comma del medesimo articolo;
  • una quota integrativa definita “assegno di assistenza”, attualmente pari a 850 euro mensili, nei limiti delle risorse disponibili.

La quota integrativa è finalizzata a remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici, con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore, di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81. Oppure ad acquistare servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese e professionisti qualificati nel settore dell’assistenza sociale non residenziale, nel rispetto delle specifiche previsioni contenute nella programmazione integrata di livello regionale e locale.

Si tenga presente che le due modalità di spesa sono alternative tra loro.

Pagamento del bonus anziani agli eredi in caso di decesso

La parte centrale del messaggio INPS riguarda le conseguenze della morte del beneficiario. Quando il titolare del bonus anziani muore, gli importi maturati fino a quel momento ma non ancora versati dall’istituto non vanno persi. Tali somme, infatti, spettano agli eredi legittimi.

Perché ciò avvenga, è necessario che venga presentata una specifica domanda telematica. Questa dovrà essere inoltrata seguendo le procedure che saranno definite da un successivo messaggio INPS. Alla domanda dovrà essere allegata la documentazione relativa alle spese effettivamente sostenute (di cui sopra).

Il pagamento agli eredi sarà effettuato solo dopo la verifica della rendicontazione, nel rispetto delle regole generali previste per la Prestazione Universale.

Importi e condizioni particolari

L’INPS ha chiarito che le somme maturate vengono liquidate integralmente per tutti i mesi di spettanza.

Ciò significa che gli eredi hanno diritto a ricevere i ratei per ogni mensilità non ancora erogata, purché sia presente la documentazione giustificativa.

Un aspetto importante riguarda il mese in cui è avvenuto il decesso. Anche se la morte sopraggiunge nel corso del mese, il rateo può essere comunque liquidato per intero. L’importo massimo previsto è di 850 euro, sempre a condizione che le spese siano correttamente rendicontate.

Gli esempi pratici forniti dall’INPS

Per rendere più chiari i criteri applicativi, l’istituto ha incluso nel documento due esempi significativi.

Domanda presentata ma pagamento non ancora avviato

Un beneficiario presenta domanda di bonus anziani il 15 gennaio 2025. Muore il 15 maggio 2025, quindi prima che vengano avviati i pagamenti mensili.

In base alle regole, gli eredi hanno comunque diritto a ricevere le mensilità da gennaio a maggio 2025. L’importo spettante è legato alla documentazione allegata e non può superare gli 850 euro per ciascun mese.

Pagamenti già in corso al momento del decesso

Un altro beneficiario presenta domanda il 10 gennaio 2025. L’INPS riconosce il diritto e inizia a versare le somme mensilmente. Il soggetto muore il 5 agosto 2025, dopo aver ricevuto i pagamenti fino a luglio.

In questo caso, anche per il mese di agosto, gli eredi possono ricevere l’intera mensilità di 850 euro, a condizione che la spesa sia rendicontata.

Questi esempi servono a chiarire che la morte del beneficiario non interrompe automaticamente il diritto agli importi maturati. Gli eredi hanno infatti la possibilità di richiedere quanto spettava, con le stesse regole valide per il beneficiario.

Il ruolo della rendicontazione per i ratei non riscossi del bonus anziani

Elemento essenziale della procedura è la rendicontazione delle spese sostenute. L’INPS ha ribadito che senza la presentazione di documentazione adeguata, i ratei non possono essere liquidati. Si tratta di una garanzia di trasparenza che mira a verificare l’effettivo utilizzo della prestazione per finalità di assistenza.

La rendicontazione è dunque lo strumento attraverso cui si conferma che la Prestazione Universale ha assolto al suo obiettivo originario: sostenere i costi legati alla non autosufficienza di persone molto anziane.

Bonus anziani: un sostegno mirato per le famiglie

Il bonus anziani non rappresenta solo un aiuto per chi lo percepisce in vita.

Ma anche un supporto indiretto alle famiglie che si fanno carico delle spese di assistenza. La possibilità di recuperare i ratei maturati, anche dopo il decesso del titolare, costituisce un riconoscimento concreto del ruolo che gli eredi hanno avuto nel garantire assistenza e cure.

Questo approccio evita che le famiglie debbano sostenere da sole costi significativi, soprattutto in situazioni di lunga degenza o necessità di assistenza continuativa.

Riassumendo

  • Il bonus anziani sostituisce l’indennità di accompagnamento per ultraottantenni non autosufficienti.
  • Possono beneficiarne solo over 80 con ISEE entro 6.000 euro annui.
  • In caso di decesso, i ratei maturati spettano agli eredi.
  • È necessaria domanda telematica con rendicontazione delle spese sostenute.
  • Anche il mese del decesso può essere liquidato fino a 850 euro.
  • L’INPS ha fornito esempi pratici per chiarire le regole di pagamento.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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