Un nuovo decreto legge punta a rafforzare le norme a tutela delle fragilità familiari, con politiche rivolte al sostegno degli invalidi e delle loro famiglie. Tra le novità più attese compare un nuovo bonus caregiver, o meglio, il progetto di un bonus contenuto nel disegno di legge che la Ministra per le Disabilità, la leghista Alessandra Locatelli, porterà in Consiglio dei Ministri probabilmente all’inizio del 2026.
>Ma di cosa si tratta, come funzionerebbe e perché potrebbe trasformarsi in un incentivo rivolto a chi è disposto a svolgere il ruolo di badante familiare?
Badante familiare da 4.800 euro: ecco come sfruttare il bonus caregiver per un parente disabile
Sono tantissimi i contribuenti che hanno in famiglia un parente invalido bisognoso di assistenza costante.
Conciliando lavoro, vita privata ed esigenze assistenziali, spesso la situazione diventa insostenibile.
Per questo motivo cresce la richiesta di badanti e di addetti all’assistenza delle persone non autosufficienti. Tuttavia, la necessità si scontra con la realtà: il costo del lavoro domestico è spesso elevato e proibitivo per molte famiglie.
Il riconoscimento formale del ruolo di caregiver familiare introduce un’alternativa: chi assiste un genitore, un fratello o una sorella con grave disabilità può occuparsi personalmente dell’assistenza e ottenere un sostegno economico.
Il nuovo bonus caregiver, secondo lo schema in discussione, potrebbe riconoscere 1.200 euro a trimestre, pari a 4.800 euro l’anno, a chi presta almeno 91 ore settimanali di assistenza.
La misura in sintesi e cosa si propone di fare
La misura, molto discussa nelle ultime settimane, presenta però dei limiti stringenti.
Nel modello base del provvedimento, così come dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri, sono previsti diversi requisiti:
- essere caregiver prevalente, quindi prestare almeno 91 ore di assistenza settimanali;
- convivere con il familiare disabile da assistere;
- non superare 3.000 euro di reddito annuo personale;
- avere un ISEE familiare non superiore a 15.000 euro.
Nel disegno di legge sono previste anche fasce di assistenza inferiori: sotto le 91 ore a settimana, però, non sarebbe previsto alcun sostegno economico.
Per quanto riguarda i destinatari, la misura punterebbe su soggetti che assistono disabili gravi, spesso titolari di indennità di accompagnamento o riconosciuti tali ai sensi della Legge 104.
Parallelamente, alcune opposizioni – in particolare il Movimento 5 Stelle – hanno presentato emendamenti alla legge di Bilancio che propongono strumenti analoghi. Come il cosiddetto reddito di cura, rivolti alle stesse famiglie e agli stessi caregiver coinvolti nella proposta della Ministra Locatelli.


