La prima reazione di fronte ad oggetti estranei ritrovati nei cibi confezionati è quella di incredulità e spavento. Nei casi più fortunati ci si accorge della stranezza prima di ingerire gli alimenti. Mai fare finta di niente: altri consumatori infatti possono essere meno fortunati. Va quindi fatta una segnalazione per far partire una eventuale campagna di ritiro della merce. In verità va detto che nella maggior parte dei casi si tratta di eventi puntuali, dovuti ad esempio ad incidenti come la frammentazione di schegge di vetro o altro metallo, l’abbandono incauto di un mozzicone di sigaretta o la rottura di gusci o ossi o ancora la caduta di piccoli insetti morti o altro materiale biologico.

Il rischio quindi non è esteso ad altre confezioni dello stesso prodotto ma in ogni caso non assumiamoci la responsabilità di deciderlo e lasciamo che sia chi di competenza a valutare se sospendere il commercio del prodotto o no. Se l’alimento con oggetto estraneo annesso viene ingerito si possono inoltrare denunce di risarcimento danni, portando prove a sostegno del reclamo. L’ideale è senza dubbio conservare il prodotto ma, se non è possibile, conviene quantomeno fare una fotografia che permetta di individuare lotto, data di produzione e data di scadenza del prodotto. Le aziende infatti devono tutelarsi da false segnalazioni a tentativi di truffa. Per fortuna in genere i danni non sono letali e ci si limita a lesioni in bocca minime o danni ai denti. Il nostro apparato digerente infatti è naturalmente attrezzato per auto-proteggersi da questo tipo di incidenti Segnalazioni per oggetti strani negli alimenti: i casi in Italia e i reclami nei ristoranti e nelle mense Oggetti estranei negli alimenti: i prodotti che compriamo sono sicuri?