L’azienda storica, Richard Ginori, fondata nel 1735 a Sesto Fiorentino, con alle spalle 270 anni di manifattura della ceramica, il 31 luglio chiude i battenti. Nonostante ci siano stati forti investimenti per rilanciare l’attività dell’azienda e la sua immagine 337 dipendenti finiranno in cassa integrazione. I forni, per la lavorazione della ceramica, saranno mantenuti accesi in attesa di un’offerta di rilevare l’azienda; a quanto sembra di offerte ce ne sarebbero addirittura tre, una da parte di Sambonet, una da parte di Lenox e una da uno concordata del Nordest.

Alla vigilia di questa chiusura, che rappresenta non il fallimento di un azienda, ma l’ennesimo fallimento italiano, si ricordano i tanti maestri che hanno fatto in modo che il nome Richard Ginori fosse indimenticabile rendendo uniche tante e tante collezioni, cominciando con Giò Ponti negli anni 30, Giovanni Gariboldi negli ani 50, fino ad arrivare agli anni 90, quando i contributi furono apportati da molti nomi noti quali Castiglioni, Mari, Rossi, Mangiarotti.   Nel 1995 la Richard Ginori stabilì una sorta di alleanza con Missoni, dando vita alla creazione  Tableware Missoni Home. Ma ora tutto questo sta pr entrare nei ricordi, e sarà possibile ammirare le creazioni Ginori soltanto nel Museo di Doccia dove sono conservate le creazioni più belle e particolari. AL riguardo vi rimandiamo ad un report scritto qualche mese fa, quando iniziava a ventilarsi l’ipotesi di una possibile chiusura della Richard Ginori, dove vengono spiegati i perchè del fallimento dell’azienda e le motivazioni della chiusura: Richard Ginori in liquidazione: i debiti travolgono 277 anni di storia