L’Assegno di Inclusione, che ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza nel 2024, è una misura su cui molti italiani contano. Il sussidio, pur avendo una platea di riferimento più ristretta rispetto al Reddito di Cittadinanza, continua a rappresentare un sostegno fondamentale per numerose famiglie prossime alla povertà. Certo, per gli occupabili al lavoro la misura, salvo rare eccezioni, non è prevista. Tuttavia, rimane un aiuto concreto per i nuclei familiari in cui sono presenti soggetti fragili.
Un aumento del sussidio sarebbe quindi di grande importanza. A quanto pare, nel 2026 l’importo dovrebbe salire nuovamente, come già accaduto nel 2025. Infatti, la soglia massima per singolo beneficiario con scala di equivalenza pari a 1, nel 2025 è passata da 500 euro a circa 541 euro mensili.
E da gennaio potrebbero arrivare ulteriori buone notizie.
Assegno di Inclusione, aumento di 144 euro in arrivo: ecco perché
Da gennaio l’Assegno di Inclusione è aumentato di importo. La crescita è stata determinata da una decisione del governo che ha rivisto i requisiti della misura e corretto le soglie di ISEE e reddito. In pratica, il limite di reddito familiare da non superare come soglia base è salito da 6.000 a 6.500 euro, portando la parte di integrazione per il singolo da 500 euro a 541,66 euro al mese.
L’aumento dell’Assegno di Inclusione è stato accolto molto positivamente dai beneficiari. Per la prima volta, infatti, un sussidio di questo genere subiva un incremento, considerando che dal 2019 – anno di introduzione del Reddito di Cittadinanza – l’importo era rimasto sempre fermo a 500 euro al mese.
E questo nonostante la costante perdita di potere d’acquisto subita dagli italiani negli anni a causa del tasso di inflazione, che aumenta il costo della vita.
Ciò che nel 2019 si poteva acquistare con 500 euro non era più possibile negli anni successivi, e ancor meno oggi. L’aumento dell’Assegno di Inclusione ha dunque rappresentato un adeguamento minimo ma significativo.
Secondo i dati ISTAT, i tassi di inflazione sono stati: 8,1% nel 2022, 5,4% nel 2023 e 0,8% nel 2025. Ogni anno il costo della vita cresce e, di conseguenza, i sussidi devono essere adeguati, cosa che – come detto – fino all’intervento del governo non era mai avvenuta.
Cosa accadrà adesso se il costo della vita continua a salire?
Proprio il tasso di inflazione potrebbe determinare un nuovo aumento nel 2026 per l’Assegno di Inclusione. Già a fine agosto, secondo uno studio dell’Istituto di Statistica, l’inflazione risultava all’1,7%. Gli esperti prevedono che a fine 2025 possa assestarsi intorno al 2%, se non oltre.
Alla luce di quanto detto, con la necessità di adeguare i sussidi alla perdita di potere d’acquisto e al maggiore costo della vita, non è azzardato ritenere che ci sarà un ulteriore incremento. Non si tratterà però di aumenti consistenti come quelli del 2025, dovuti alle modifiche strutturali introdotte dal governo, ma sarà comunque un passo rilevante.
Se consideriamo gli attuali 541,66 euro mensili, l’applicazione del 2% di inflazione porterebbe a circa 130 euro in più all’anno. Cioè quasi 11 euro in più al mese.
L’assegno arriverebbe così a circa 552 euro mensili. Non un aumento enorme, ma certamente un aiuto concreto per tante famiglie.
