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100 anni fa nasceva Margaret Thatcher, colei che rivoltò il Regno Unito come un calzino

Il 13 ottobre del 1925 nasceva in Inghilterra Margaret Thatcher, la prima donna alla guida di un governo nel Regno Unito.
2 mesi fa
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100 anni fa nasceva Margaret Thatcher
100 anni fa nasceva Margaret Thatcher © Licenza Creative Commons

Era il 13 ottobre del 1925 quando in una cittadina della contea del Lincolnshire di nome Grantham, in Inghilterra, nasceva Margaret Hilda Roberts, colei che avrebbe sposato l’imprenditore Denis Thatcher, prendendone il cognome. A 100 anni dalla sua nascita è l’occasione per fare il punto non solo di cosa abbia rappresentato questa donna per il suo Paese e il resto del mondo, ma cosa rimane del suo operato.

Margaret Thatcher da figlia del droghiere a primo ministro

Margaret Thatcher proveniva da una famiglia di modeste condizioni sociali. Il padre era il titolare di una piccola bottega e per tutta la sua carriera politica ella venne proprio definita “la figlia del droghiere” dai suoi stessi compagni del Partito Conservatore, non senza ironia e disprezzo.

Sin dagli anni Cinquanta divenne deputata per i Tories dopo avere fallito un’elezione nel dopoguerra. Successivamente, fu nominata ministro dell’Istruzione nel governo di Edward Heath tra il 1970 e il 1974. Si distinse per la caparbietà, come quando si vide costretta ad eliminare il latte caldo dai menù delle mense scolastiche.

Nel 1975 fu eletta leader del partito e il 4 maggio del 1979 divenne primo ministro, carica che ricoprì fino al 28 novembre del 1990. Nessuno avrebbe scommesso un penny su di lei. I suoi stessi compagni di partito la consideravano poco più di un incidente di percorso. Non ne gradivano la cocciutaggine nel portare avanti le promesse elettorali, considerando questo atteggiamento poco pragmatico e molto impopolare.

Per tutti fu Lady di Ferro

Ma “Maggie”, così era anche nota la signora Thatcher, era “una donna che non tornava indietro” nelle sue decisioni.

Lo disse chiaro e tondo ella stessa a una conferenza di partito nel 1980: “I’m the Lady for not turning”. La sua agenda fortemente anti-comunista anche in politica estera le valse l’appellativo di “Lady di Ferro” da parte del Politburo dell’Unione Sovietica. E’ così che sarebbe stata conosciuta con fierezza nei decenni successivi fino ad oggi.

Perché Margaret Thatcher è stata così importante per la storia britannica e mondiale? Quando entrò al n.10 di Downing Street, trovò una nazione sfiduciata e caotica. Pochi anni prima, Londra era stata salvata dal Fondo Monetario Internazionale. La disoccupazione era alta e così l’inflazione, mentre gli scioperi paralizzavano le città e i cittadini erano frustrati. La prima donna alla guida di un governo britannico rivoltò in pochi anni il Regno Unito come un calzino. Sconfisse l’inflazione a costo di alzare repentinamente i tassi di interesse e mandare l’economia in recessione. Risanò il bilancio pubblico tagliando tutte le spese in eccesso, liberalizzò tutti i settori e privatizzò le industrie di stato.

Sciopero dei minatori e Falkland due grandi vittorie

Tra il 1984 e il 1985 si svolse un lungo uno sciopero dei minatori contro la chiusura delle miniere di carbone, che operavano in perdita e gravavano sui conti dello stato. Alla fine la spuntò il governo e i sindacati subirono una sconfitta storica.

In politica estera si distinse per la capacità di reagire al blocco comunista, e non solo. Nel 1982 sconfisse l’Argentina della giunta militare di Videla, la quale aveva occupato le isole Falkland (Malvine per Buenos Aires). La dittatura sarebbe collassata pochi mesi dopo.

Famosa la sua amicizia con il presidente americano Ronald Reagan con cui condivise un’agenda improntata al libero mercato e all’anti-comunismo. Fu Thatcher a convincere l’alleato a riporre fiducia in Mikhail Gorbaciov. E se nel ’75 aveva fatto campagna referendaria in favore dell’ingresso nella CEE, nel ’90 si oppose fermamente all’euro con i famigerati tre “no” pronunciati in Parlamento. Questa posizione le valse una rivolta interna ai Tories, che appannarono la sua leadership. Ciò la spinse alla fine di quell’anno a lasciare Downing Street a John Major, le cui posizioni furono più centriste.

Margaret Thatcher senza più eredi a Londra

La ricorrenza dei 100 anni dalla nascita di Margaret Thatcher è più che mai importante per i Tories di oggi, smarriti e a rischio estinzione elettorale. Il partito è precipitato negli abissi dopo un decennio all’insegna di lotte intestine sulla Brexit e per contrasti personali tra i dirigenti. La base lo ha abbandonato in favore del Reform UK di Nigel Farage, il quale non a caso si considera il vero erede politico della Lady di Ferro. I Tories hanno conservato ben poco degli insegnamenti thatcheriani. La libertà economica è predicata a parole e poco praticata con i fatti. Il debito pubblico negli ultimi decenni ha corso insieme alla spesa pubblica e alla pressione fiscale.

La situazione è così critica che dopo mezzo secolo il Regno Unito rischia di dover nuovamente alzare bandiera bianca sul bilancio. E’ vero che al governo oggi ci sono i laburisti di Keir Starmer, ma dopo 14 anni di governi conservatori. Tre anni fa, l’infausto ed effimero esecutivo guidato da Liz Truss scatenò una tempesta finanziaria dopo l’annuncio di maxi-tagli alle tasse in deficit. I Tories hanno chiesto scusa e promesso che non ripeteranno più l’errore, volendo confermare la loro fama di partito affidabile e competente. Ma qualcosa si è rotto negli ingranaggi del potere interno al partito.

Questo sembra solo una copia sbiadita del partito che fu di Margaret Thatcher.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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