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Oggi: 05 Dic, 2025

Allerta BCE: tenete in casa banconote per una crisi di almeno 72 ore

La Banca Centrale Europea (BCE) punta sulla necessità di mantenere un minimo di banconote in contante a casa per possibili casi di crisi.
2 mesi fa
2 minuti di lettura
Contante in casa contro le crisi
Contante in casa contro le crisi © Licenza Creative Commons

Sta facendo scalpore l’anticipazione del Bollettino Economico n.6/2025, anche se non dovrebbe. Il titolo è eloquente: “Keep calm and carry cash: lessons on the unique role of physical currency across four crises” (“Mantenete la calma e tenete il contante: lezioni sul ruolo unico della moneta fisica attraverso quattro crisi”). La Banca Centrale Europea (BCE) invita i cittadini dell’Eurozona a tenere in casa banconote in euro sufficienti per fronteggiare una crisi di almeno 72 ore.

Banconote in casa per la sopravvivenza

Parole che risuonano ancora più cupe, se si guarda a quanto stia accadendo in questi giorni con i droni russi che hanno più volte sconfinato nello spazio aereo di alcuni stati dell’Unione Europea e membri della NATO. Ma era stata già la commissaria alla Protezione umanitaria, Hadja Lahbib, ad avere lanciato un avvertimento in tal senso all’inizio dell’anno. Anche in quell’occasione la Commissione europea aveva invitato i cittadini a premunirsi per una possibile crisi di almeno 72 ore, inserendo in una borsetta tutti i beni strettamente necessari alla sopravvivenza.

E tra questi c’erano alcune banconote in contante,

perché la tua carta di credito durante una crisi può diventare solo una carta di plastica.

Contante in crescita sul Pil

“The cash is king” era una delle scritte che comparivano in sovraimpressione nel video. Una rivoluzione copernicana a livello di comunicazione, dopo che per anni da Bruxelles era stata propinata l’idea che bisognasse abbandonare il contante per abbracciare incondizionatamente i pagamenti elettronici. Più che una rivisitazione in chiave ideologica, il ritorno sui propri passi consegue all’analisi di quant’è accaduto in tutti questi anni, tra una crisi e l’altra.

La stessa BCE mostra in un grafico quello che viene definito un “paradosso”: in valore le banconote sono aumentate rispetto al Pil nell’Eurozona. Nel 2024 ammontavano al 10,4% contro poco più del 6% del 2005. Nel ventennio considerato, sono passate da meno di 600 a 1.588,29 miliardi di euro. Nel frattempo, però, i pagamenti digitali sono diventati preponderanti.

Banconote e Pil nell'Eurozona
Banconote e Pil nell’Eurozona © Licenza Creative Commons

Finita l’utopia dei soli pagamenti digitali

Non è paradossale. I cittadini sono più avanti delle loro istituzioni, perché ragionano in termini pratici e non in base a convenzioni ideologiche. Le banconote non sono mai state abbandonate. Tutt’altro. Abbracciare la tecnologia non ha significato mai per davvero mollare il contante. Come riconoscono con diversi anni di ritardo Bruxelles e Francoforte, basterebbe un blackout per azzerare i pagamenti. In Svezia se ne sono resi conto dopo avere trasformato la società in “cashless”. Adesso, puntano al passo indietro, spaventati che un sabotaggio alla linea elettrica possa mettere fuori uso l’intero sistema dei pagamenti.

Olanda, Austria e Finlandia hanno invitato i rispettivi cittadini a tenere in casa banconote per almeno 70-100 euro a testa. E sempre per lo stesso motivo: premunirsi contro il rischio di una crisi della durata di alcuni giorni.

Un’eventualità meno remota di quanto pensiamo. La Russia sta portando avanti una guerra vecchio stampo in Ucraina, ma “ibrida” contro il resto d’Europa. Essa passa per la diffusione di disinformazione, così come attraverso attacchi informatici e possibilmente contro le reti elettriche.

Banconote agli ATM anche col blackout?

In uno scenario di blackout generalizzato, le carte di pagamento e le app non avrebbero più alcun significato. Non sarebbe possibile compiere alcun tipo di acquisto. Persino l’accesso ai generi di prima necessità sarebbe in forse. Tenere banconote in contante servirebbe a guadagnare tempo. Già sono allo studio ATM per l’erogazione di denaro in contante anche nei casi di blackout. Lo stesso euro digitale sarebbe pensato per garantire i pagamenti anche senza l’elettricità. L’Europa si è svegliata dalle utopie in cui era precipitata prima che gli eventi si incaricassero di smentirle.

E dire che con la pandemia ci fossimo raccontati l’esatto contrario di oggi, ossia che le banconote non servissero più e che le avremmo presto rimpiazzate in toto con le carte. L’accelerazione verso i pagamenti digitali c’è stata, ma parallelamente si è registrata una crescita in valore dello stesso cash e in rapporto al Pil. Segno che i cittadini siano stati ancora una volta più avveduti di chi pretende di rappresentarne i bisogni.

giuseppe.timpone@investireoggi.it

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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