Sicuramente è uno dei provvedimenti più attesi, su cui sono “alla finestra” tanti contribuenti. Parliamo della nuova stagione della rottamazione delle cartelle esattoriali, la cosiddetta rottamazione quinquies.
Ma se questa, ormai in procinto di arrivare, è la quinta versione della sanatoria, significa che le precedenti hanno funzionato poco? In effetti, questo è un dato oggettivo, anche se non spiega del tutto il motivo per cui sia necessario un nuovo intervento di sanatoria.
Una nuova rottamazione serve perché le precedenti, come sempre, hanno offerto la pace fiscale solo fino a un determinato arco temporale.
Per esempio, l’ultima rottamazione delle cartelle — su cui, tra l’altro, è da poco scaduta un’altra rata (il 31 luglio o, con la tolleranza di 5 giorni lavorativi, il 5 agosto, ndr) — ha permesso di rottamare le cartelle fino al 30 giugno 2022.
Adesso, la nuova dovrebbe coprire fino al 31 dicembre 2023.
Va ricordato, inoltre, che la rottamazione quater è stata molto contestata, poiché ha prodotto numerosi casi di decadenza, cioè di contribuenti che, pur avendo aderito e iniziato a pagare, hanno poi interrotto i versamenti.
Proprio alla luce di questi elementi, il governo sta valutando ogni aspetto prima di avviare una nuova stagione di rottamazione delle cartelle. Col passare dei giorni, emergono ulteriori dettagli su una sanatoria che, a quanto pare, sarà molto diversa rispetto alle precedenti.
A settembre nuova rottamazione delle cartelle: saldo e stralcio, grandi debiti, maxi rata e novità
Il testo della nuova rottamazione è ancora in fase di definizione.
La Lega, che ha depositato la proposta già da mesi in Senato, continua a chiedere con forza di passare dalle parole ai fatti.
Secondo il Carroccio, infatti, la nuova rottamazione è ciò che serve adesso ai contribuenti indebitati.
Rispetto al testo iniziale, però, molte cose sono cambiate e altre cambieranno ancora.
Pare che la bozza definitiva, che sarà valutata per un possibile inserimento nella Legge di Bilancio, sarà pronta a settembre.
Lo ha confermato il senatore Massimo Garavaglia, presidente della Commissione Finanze, annunciando che il termine ultimo per presentare proposte correttive scadrà il 12 settembre.
L’obiettivo della nuova versione della rottamazione è duplice: aiutare chi è in difficoltà e, allo stesso tempo, garantire un maggior incasso per le casse dello Stato.
Nuova rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali: perché farla?
La finalità principale è sostenere i contribuenti in difficoltà — non necessariamente grandi evasori — e al contempo recuperare crediti che altrimenti rischierebbero di rimanere insoluti.
Senza una nuova rottamazione, il magazzino degli insoluti dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione continuerebbe a crescere, con cartelle che spesso non vengono mai incassate o che, se recuperate, costano più in termini di risorse economiche e di personale rispetto a quanto fruttano.
Come sarebbe la nuova sanatoria delle cartelle esattoriali chiamata rottamazione quinquies
La nuova versione della sanatoria, che si sta progressivamente modificando rispetto al piano iniziale, si basa su alcuni punti fermi: evitare gli errori che, secondo molti, hanno determinato il flop delle precedenti versioni.
Uno degli aspetti più criticati riguarda le maxi rate iniziali, considerate un autentico ostacolo all’adesione.
Nella rottamazione quater, ad esempio, erano previste due rate del 10% ciascuna dell’intero debito, da pagare a distanza di soli 30 giorni l’una dall’altra.
Chi aderiva si trovava così a dover versare subito il 20% del debito per poi poter proseguire con rate trimestrali, a cadenza fissa, negli anni successivi.
Questo meccanismo ha causato immediate decadenze tra chi, pur volendo aderire, non riusciva a sostenere importi così elevati all’inizio.
Saldo e stralcio ma non solo: ecco le novità
La nuova rottamazione quinquies prevederebbe paletti ben definiti e si applicherebbe solo a chi ha debiti ingenti.
Non si tratta di favorire solo i grandi evasori, ma di differenziare le misure: per i debiti di piccolo importo è prevista la novità del saldo e stralcio.
In pratica, per le cartelle di piccolo importo si darebbe la possibilità di sanare pagando solo una percentuale ridotta del debito totale, senza sanzioni, aggi e interessi, liberandosi così immediatamente dell’obbligazione.
Per i debiti sopra i 50.000 euro, invece, si parla di una dilazione in 120 rate. Con una maxi rata iniziale pari al 5% del debito complessivo.
Anche in questo caso, niente sanzioni, diritti di riscossione o interessi a far lievitare gli importi.
Inoltre, la decadenza scatterebbe solo dopo il mancato pagamento di otto rate, anche non consecutive. E non già dalla prima rata saltata, come avviene con la rottamazione quater.