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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni 2026, tutte le date di nascita di chi potrà andare in pensione l’anno venturo

Ecco per data di nascita tutte le pensioni nel 2026, chi può farcela e con quali misure sarà possibile farlo.
2 settimane fa
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Finalmente è arrivato il giorno della pensione. Molti contribuenti non aspettano altro che la fatidica data del pensionamento. Un’attesa lunga e sempre più estenuante, soprattutto ora che esiste il concreto rischio di un ulteriore aumento dei requisiti per lasciare il lavoro. Mai momento più opportuno, quindi, per capire se si rientra in una delle misure di pensionamento previste nel 2026. Da gennaio saranno molti i contribuenti che potrebbero trovare il canale giusto per andare in quiescenza. Ecco, dunque, per le pensioni nel 2026 tutte le date di nascita di chi potrà lasciare il lavoro l’anno prossimo.

Pensioni 2026, tutte le date di nascita di chi potrà andare in pensione l’anno venturo

La legge di Bilancio sta per essere approvata in via definitiva.

Salvo imprevisti — e tenendo conto che restano ancora dubbi sulla mancata conferma di opzione donna e quota 103 nel 2026 — possiamo già delineare un quadro delle misure sicure per il nuovo anno.

A ogni data di nascita corrisponde una specifica misura di pensionamento, con relativi requisiti. Partiamo dalle basi e dalle misure ordinarie. Nel 2026 potranno andare in pensione i nati nel 1959, perché sono coloro che compiono 67 anni, età pensionabile confermata per il prossimo anno.

Oltre all’età, servono almeno 20 anni di contribuzione. Inoltre, se il sessantasettenne nel 2026 è un contributivo puro, cioè ha una carriera iniziata dopo il 31 dicembre 1995, la pensione deve essere di importo pari o superiore all’assegno sociale per poter essere liquidata.

Pensioni a 64 anni oppure a 71 anni: ecco gli strani casi dei contributivi puri

I contributivi puri, oltre al vincolo sull’importo minimo della pensione di vecchiaia, hanno anche vantaggi specifici.

Uno riguarda la pensione spettante nel 2026 ai nati nel 1955: si tratta della pensione a 71 anni, riservata esclusivamente a chi non ha contributi versati prima del 1996. È una misura che consente l’uscita con solo 5 anni di contributi e senza alcun limite di importo della pensione.

Sempre per i contributivi puri esiste la possibilità di andare in pensione a 64 anni. Quindi, per i nati nel 1962, il 2026 potrebbe essere l’anno giusto per accedere alla pensione anticipata contributiva. Anche qui servono 20 anni di contributi, esclusivamente effettivi: niente figurativi, volontari o riscatti. Per ottenere il via libera occorre anche un importo minimo della pensione pari a 3 volte l’assegno sociale.

Le date di nascita per la pensione nel 2026? Per le lavoratrici le variabili sono tante

Un contributivo puro potrà quindi andare in pensione nel 2026 se è nato nel 1962, nel 1959 o nel 1955, come appena illustrato. Ma per le lavoratrici contributive pure entrano in gioco variabili aggiuntive: i figli avuti.

Ogni figlio consente di ridurre l’età pensionabile di 4 mesi per tutte le misure contributive. Così, alcune nate nel 1963 o addirittura nel 1964 possono rientrare nei requisiti del 2026. Lo stesso vale per alcune nate nel 1960-1961 o nel 1956-1957.

Anche l’importo minimo previsto per la pensione anticipata contributiva varia:

  • con 1 figlio: serve un importo pari a 2,8 volte l’assegno sociale;
  • con 2 o più figli: basta 2,6 volte l’assegno sociale.

Per tutti i contributivi puri — uomini e donne — resta il vincolo dell’importo minimo. Tuttavia, anche nel 2026 sarà possibile sfruttare la rendita integrativa maturata in un fondo pensione complementare per raggiungere la soglia richiesta. In questo caso, però, servono 25 anni di contribuzione effettiva.

Pensioni 2026, ecco le altre misure da sfruttare

Non è possibile determinare date di nascita specifiche per la pensione anticipata ordinaria, perché non è legata all’età. Nel 2026 potranno accedervi:

  • gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi;
  • le donne con 41 anni e 10 mesi.

Sempre senza limiti di età — e quindi indipendentemente dalla data di nascita — nel 2026 potranno andare in pensione anche caregiver, invalidi, disoccupati e addetti ai lavori gravosi o usuranti tramite la quota 41 precoci. Servono 41 anni di contributi, di cui almeno 1 prima dei 19 anni.

Le stesse categorie potranno accedere anche all’Ape sociale nel 2026. In questo caso, l’età minima è 63 anni e 5 mesi e servono 30 anni di contributi (36 per i lavori gravosi). In pratica, si parte da alcuni nati nel 1963.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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