La Cina ha emesso tramite collocamento un bond denominato in euro e dual tranche. L’operazione si è rivelata un grosso successo e a distanza di appena un paio di settimane dalla precedente emissione in dollari. Il governo di Pechino ha raccolto 4 miliardi, ripartiti equamente su una scadenza a 4 anni e una a 7 anni. Gli ordini sono stati di 26 volte più alti, raggiungendo la straordinaria cifra di 104,5 miliardi. Anche con l’emissione in dollari la domanda era stata di 30 volte superiore ai 4 miliardi offerti.
Risultati dell’emissione
Nel dettaglio, la tranche a 4 anni ha spuntato un rendimento di appena 5 punti base sopra il tasso “mid-swap”, mentre le stime iniziali erano per un premio di 28 punti.
La tranche a 7 anni ha spuntato un rendimento di 13 punti base sopra il tasso “mid-swap”, giù dai 38 inizialmente attesi. Stando ai nostri calcoli, il bond in euro della Cina offre un rendimento iniziale poco sopra il 2,40% per la scadenza quadriennale e in area 2,70% per quella settennale.
Obiettivi della raccolta
L’obiettivo dell’emissione consisteva nel differenziare le fonti di approvvigionamento sul mercato dei capitali internazionali. Il bond in euro della Cina mira a consolidare la curva delle scadenze, così da offrire un riferimento alle aziende cinesi che vogliano ricorrere alle emissioni nella moneta unica. Il successo conferma che l’umore degli investitori resta alto, malgrado le tensioni commerciali e geopolitiche tra Pechino e Washington.
Ricordiamo che la Cina ha rating medio-alti: A+ per S&P, A per Fitch e A1 per Moody’s. C’è chi intravede in questa emissione un altro passo verso la “dedollarizzazione“.
Che il Dragone voglia allentare la dipendenza dal biglietto verde, è senz’altro vero. Ma i bond in euro per la Cina non sono una novità. Già in passato vi sono state emissioni in tal senso. Ad esempio, potrete trovare sul mercato secondario una scadenza nel 2035 e che offre attualmente il 2,80% (ISIN: XS2259627235), circa lo 0,60% in meno del BTp di pari durata. Il suo debutto risale al 2020, l’anno della pandemia.
Bond Cina in euro tra tensioni finanziarie
Da notare che l’emissione del bond in euro in Cina è avvenuto in un contesto caratterizzato da tensioni per via dei timori degli investitori circa il possibile scoppio della bolla IA. Si attende la pubblicazione della trimestrale di NVIDIA per questa sera, a conferma o smentita di tali dubbi.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

