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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensione anticipata con 30 anni di contributi ai genitori soli con figli disabili

Una particolare richiesta a Mattarella e alla Meloni, pensione anticipata con 30 anni di contributi ai genitori soli con figli disabili.
4 settimane fa
2 minuti di lettura
Ecco la risposta alla domadna delle domande: quanto prendo di pensione se ho versato solo 20 anni di contributi?
© Investireoggi

Una pensione anticipata con 30 anni di contributi ai genitori soli con figli disabili oggi non esiste. Le regole del sistema pensionistico sono generiche e cioè valgono per tutti i contribuenti. Ogni misura di pensionamento con i suoi requisiti specifici è indirizzata a determinate categorie di contribuenti. C’è chi può uscire a 67 anni, chi senza alcun limite di età con 43 anni di contributi. Poi ci sono le categorie specifiche che rientrano nell’Ape sociale o nella quota 41 precoci.

Ci sono gli usuranti di quota 97,6, gli invalidi della pensione anticipata con invalidità specifica e così via dicendo. E poi ci sono maggiorazioni contributive per gli invalidi, per chi ha iniziato a lavorare da minorenne, sconti e agevolazioni su determinate misure per le lavoratrici diventate mamme e così via dicendo.

Come è evidente ci sono tantissime regole che provengono dal sistema pensionistico. Ma tante regole che alla fine dei conti non bastano. Perché il sistema non è flessibile e non ha strumenti che guardano alla specificità di determinati contribuenti che vivono in particolari condizioni.

Perché diciamo questo? Il motivo nasce da una lettera scritta da una donna niente poco di meno che al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla Premier Giorgia Meloni. Una lettera di una donna indirizzata al Colle chiede che venga adottata la pensione anticipata con 30 anni di contributi ai genitori soli con figli disabili.

Pensione anticipata con 30 anni di contributi ai genitori soli con figli disabili

Che il sistema non guarda a casi specifici è evidente. Se si escludono piccole agevolazioni per chi svolge lavori logoranti c’è poco altro. Eppure ci sono evidenti situazioni al limite della vivibilità che dovrebbero essere al centro del sistema pensionistico.

La lettera di cui parlavamo in premessa, scritta di suo pugno da una donna al Presidente della Repubblica e a quello del Consiglio, rappresenta un emblematico caso di situazione al limite. Che probabilmente dovrebbe essere attenzionata dai legislatori.

Perché anche se presenti. tutele per il caso specifico sono insufficienti evidentemente. La lettera, come si legge su diversi organi di stampa, è di una infermiera di 52 anni madre single di una ragazza invalida di 17 anni.

Evidentemente è una donna lavoratrice in età ancora lontana dalla pensione. La madre ha probabilmente una carriera prossima ai 30 anni di contributi. Infatti nella lettera lei non fa altro che chiedere che a chi vive situazioni di questo genere, con un figlio bisognoso di assistenza continua, di poter andare in pensione per dedicarsi, come ogni genitore vorrebbe poter fare, al proprio figlio.

Casi disperati o quasi da aiutare, ecco perché

La richiesta quindi è di legiferare su queste problematiche. Trovando una misura pensionistica per i genitori soli con figli disabili. Una misura che oggi non c’è. Una madre lavoratrice come questa, che magari fa turni di notte, o che deve chiedere aiuto ai genitori, spesso molto anziani, dovrebbe essere ben più tutelata delle semplici provvidenze economiche che si erogano a figli disabili. Perché i benefici della legge 104 ci sono ma non bastano, come la stessa scrive ai due Presidenti.

Anche un eventuale congedo biennale straordinario, appannaggio di lavoratori che vivono con un invalido da assistere e che concede lo stipendio pieno per 24 mesi anche senza lavorare, non basta. Perché dura solo due anni. Ecco quindi che c’è la necessità, se non di mandare in pensione con pochi anni di contributi questi soggetti, quantomeno di farlo ad una soglia contributiva fattibile.

Perché la madre che ha scritto la lettera chiede una pensione anticipata con 30 anni di contributi ai genitori soli con figli disabili. Perché oggi l’alternativa per lei sarebbe dover aspettare 41,10 anni di contributi maturati come prevede la pensione anticipata ordinaria per le donne (per gli uomini un anno in più).

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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