Arrivare alla giusta età per il pensionamento, presentare la domanda di pensione o di un qualsiasi trattamento e poi mettersi alla finestra in attesa dell’approvazione della domanda da parte dell’INPS. La prassi per qualsiasi contribuente è sempre la stessa. E vale per tutte le domande di prestazioni e trattamenti che è possibile presentare all’INPS. Ci sono domande il cui iter finisce in breve, senza che generi arretrati di pensione o altro da corrispondere al richiedente. Per esempio è questo il caso in cui una domanda presentata prima del compimento dell’età pensionabile riceve l’accoglimento nello stesso mese del compimento degli anni.
In questo caso, visto che la prestazione parte dal primo giorno del mese successivo a quello di maturazione dei requisiti, il contribuente riceverà il primo rateo spettante nello stesso mese di cui ne aveva diritto.
Iter lungo per una domanda di pensione? Niente paura, ci sono gli arretrati, ma non sempre
Ma ci sono casi in cui un iter può dilungarsi. Ma una volta accolta la domanda, questa ha decorrenza sempre dal primo giorno del mese successivo a quello di maturazione dei requisiti (o di presentazione della domanda). Salvo nei casi di prestazioni che prevedono una finestra mobile di attesa, negli altri casi la prassi è sempre questa. Eppure ad un nostro lettore è capitato qualcosa che a lui sembra strano ma che in effetti non lo è. Di fatto, salvo ricorsi e azioni da parte sua, il lettore ha perso gli arretrati di pensione.
“Buonasera, sono una donna single che ha presentato e ottenuto l’Assegno Sociale. Non avevo contributi versati (ne avevo pochi anni) ed essendo a reddito zero visto che da anni campo di reddito di cittadinanza e assegno di inclusione, ho presentato domanda di Assegno Sociale.
Regolarmente accolta. L’ho presentata a luglio, cioè nel mese in cui ho compiuto 67 anni. Me l’hanno accolta a ottobre e a novembre ho preso il primo rateo. Ma solo novembre, per euro 541 euro. E gli arretrati da agosto ad ottobre se li è presi l’INPS per un debito che avevo sul reddito di cittadinanza. Ma com’è possibile tutto questo?”
Dall’INPS arriva il salasso ai pensionati: ecco quando perdi gli arretrati della pensione
In effetti capita spesso che una domanda per una qualsiasi prestazione INPS subisca un iter farraginoso che ne allunga l’istruttoria. La nostra lettrice è incappata proprio in qualcosa del genere.
Un iter che a conti fatti anche a noi sembra abbastanza lungo e fuori dai normali tempi dell’INPS. Ma dietro c’è una spiegazione da cui nasce proprio il caso della lettrice che dice di aver perduto gli arretrati.
Secondo noi, anche senza avere in mano documenti e carte per avere il quadro completo della situazione della nostra lettrice, tutto parte dall’indebito che lei stessa dice di aver maturato con il reddito di cittadinanza.
L’iter dell’Assegno Sociale si è dilungato proprio per via di questo debito che lei ha maturato nei confronti dell’INPS.
L’istruttoria quindi è stata più lunga del solito visto che tra la domanda e l’accoglimento sono passati diversi mesi. Con in aggiunta l’amara sorpresa degli arretrati che sono stati assorbiti dall’INPS per sanare il debito.
Ecco cosa ha il potere di fare l’INPS
Nulla vieta all’INPS infatti di trattenere soldi ad un contribuente su una prestazione che lo stesso Istituto deve versare, se il contribuente ha debiti pregressi. E non fa differenza che le misure oggetto del debito siano di natura o di tipologia diverse da quella in corso di pagamento. Abbiamo casi di soggetti a cui è stato tolto tutto l’Assegno Sociale per debiti pregressi.
O anche casi di eredi che hanno perso gli arretrati della pensione o dell’indennità (anche prestazioni per invalidi o accompagnamento possono essere assorbite dall’INPS a sanare debiti pregressi) spettanti ai defunti che però avevano maturato precedentemente indebiti.
Nel caso di specie del nostro quesito si tratta di un debito maturato su un sussidio. Ma cose di questo genere accadono per esempio anche di fronte a mancati versamenti di contributi previdenziali da parte di un contribuente prima di andare in pensione. In linea di massima di fronte a cose di questo genere c’è poco da fare. Ma se la pretesa dell’INPS da cui nasce il caso di arretrati persi sulla pensione nasce da decisioni sbagliate dell’INPS, si può muovere ricorso.