La rottamazione delle cartelle esattoriali è un provvedimento ormai certo ed è una delle due grandi novità fiscali che la manovra di Bilancio introduce. Infatti sono sostanzialmente due le novità della legge di Stabilità. Una appunto è la rottamazione delle cartelle per gli indebitati. l’altra invece è la riduzione dell’IRPEF per il ceto medio. Si tratta in entrambi i casi di due “favori” ai contribuenti. Perché sono provvedimenti che favoriscono i cittadini italiani troppo spesso vessati dal Fisco nostrano. Ma come sempre accade, i provvedimenti varati dai governi non fanno felici tutti e spesso scontentano una parte dei contribuenti. Perché si tratta sempre di misure e provvedimenti che il più delle volte sono a platea limitata.
Come detto, il taglio dell’IRPEF riguarda il ceto medio, e quindi riguarda i contribuenti che hanno più di 28.000 euro di reddito. Nulla cambia per chi ha redditi più bassi. E non sono da meno le limitazioni di platea della rottamazione delle cartelle. Limitazioni che però nella fase degli emendamenti in Senato potrebbero cambiare radicalmente. Un partito in seno alla maggioranza di governo pare intenzionato a presentare proposte che mirano ad una più larga estensione della sanatoria.
La rottamazione delle cartelle esattoriali come è adesso
La rottamazione delle cartelle che è finita nel testo della legge di Bilancio è la quinquies. Si tratta della quinta volta che lo Stato italiano offre ai contribuenti la possibilità di mettersi in regola con le cartelle esattoriali. Stavolta però si cambia registro e le rate offerte dalla rottamazione delle cartelle sono molto più lunghe negli anni. mai una rottamazione era arrivata ad offrire un piano di dilazione a 9 anni quanti effettivamente adesso ne offre la rottamazione quinquies.
Nello specifico infatti adesso si offrono per chi entro il 30 aprile 2026 (data prevista per il via alle domande), decide di aderire alla definizione agevolata, 54 rate bimestrali. Ma solo per chi ha debiti che portano a rate bimestrali non inferiori a 100 euro.
La rottamazione leva dal debito maturato dai contribuenti, le sanzioni, gli interessi e gli aggi di riscossione. Dentro la rottamazione delle cartelle tutti i debiti affidati all’Agente della riscossione fino al 31 dicembre 2023. Esclusi al momento coloro che stanno pagando regolarmente la rottamazione quater. Ma escluse sono anche le cartelle emesse a seguito di accertamento. Infatti chi ha ricevuto l’accertamento anche per una semplice un’irregolarità o per mancato pagamento del correttamente dichiarato è escluso. Ed esclusi anche i contribuenti che non presentano la dichiarazione dei redditi. Dentro la sanatoria invece, chi ha adesso piani di rateizzazione ordinari se vi rinuncia, o chi è decaduto dalla rottamazione precedente.
Ecco su cosa punta la Lega
Limiti di platea che rendono la rottamazione abbastanza limitata. A tal punto che adesso ci si muove per i correttivi. E se a muoversi sono i partiti della maggioranza, o addirittura quello che maggiormente ha spinto per la rottamazione (la Lega, ndr), allora le possibilità che arrivini correttivi ce ne sono.
La Lega punta ad una estensione dei beneficiari della nuova rottamazione delle cartelle.
Fermo restando il fatto che la Lega non pensava certo di estendere ai grandi evasori la sanatoria, in base alle parole di alcuni suoi rappresentanti (per esempio Claudio Borghi), si capisce la piega che il Carroccio vuole dare al provvedimento. Perché le limitazioni sono troppe, e vanno tolte, a partire da quelle che, riportando le parole del Senatore Borghi, escludono dalla rottamazione i contribuenti che hanno ricevuto l’accertamento che può derivare anche da semplici irregolarità o da mancato pagamento del correttamente dichiarato.