Nella legge di Bilancio 2026 che il governo ormai ha mandato alle Camere dopo che il Consiglio dei Ministri l’ha approvata e dopo che la Ragioneria Generale dello Stato l’ha bollinata, c’è la conferma dell’Ape sociale. La pensione a 63 anni e 5 mesi di età è stata confermata pure per il 2026. E non era una cosa certa questa conferma come dimostra invece il fatto che opzione donna e quota 103 invece cesseranno al 31 dicembre 2025. Noi in passato avevamo già allarmato sul fatto che l’Ape sociale già nella scorsa legge di Bilancio era a scadenza annuale. Nonostante le dotazioni della scorsa manovra parlavano di un triennio di fondi stanziati, non c’era stata la proroga al 2027 ma solo fino al 31 dicembre 2025.
Ecco quindi che solo adesso, almeno stando all’attuale bozza della manovra, l’Ape sociale sarà ancora attiva nel 2026. Ma come potranno andare a riposo gli interessati l’anno venturo e cosa devono considerare adesso che è più chiaro che l’Ape sociale è confermata, ma scadrà a fine 2026?
Calcoli, regole e novità Ape sociale 2026 dopo la conferma della pensione a 63,5 anni di età
L’Ape sociale per sua stessa natura è una misura di accompagnamento alla pensione. Non è una vera e propria pensione anche se viene pagata mensilmente dall’INPS come un normale trattamento pensionistico. L’Ape sociale si può prendere solo fino al compimento dei 67 anni di età. Dal mese successivo a questo compleanno, gli interessati perdono il diritto all’Ape sociale. E devono passare a percepire, se la chiedono, la normale pensione di vecchiaia.
Poi l’Ape sociale, anche per il 2026 sarà senza tredicesima, maggiorazioni, integrazioni all’inflazione, reversibilità e trattamenti di famiglia.
E non potrà superare 1.500 euro al mese per l’intera sua durata. Inoltre non potrà consentire di arrotondare la pensione con un reddito da lavoro (ad esclusione del lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui).
Ecco i beneficiari dell’Ape sociale, i requisiti e cosa c’è da sapere
I beneficiari dell’Ape sociale 2026 saranno sempre i soliti appartenenti ad una delle 4 categorie previste fin dall’origine della misura. Possono andare a riposo con l’Ape sociale nel 2026 i disoccupati che dopo aver perso involontariamente il lavoro, hanno terminato di prendere tutta la Naspi spettante.
Poi possono avere accesso alla prestazione quanti hanno, in qualità di caregivers, una residenza vecchia di almeno 6 mesi con un familiare disabile sotto i benefici della legge 104. Ok all’Ape sociale per gli invalidi al 74% almeno.
Ed infine, Ape sociale pure per gli addetti ai lavori gravosi. Ma solo se svolgono queste attività da 7 degli ultimi 10 anni (o in alternativa da 6 degli ultimi 7 anni). Le attività gravose sono sempre le solite 15. Quelle cioè che vanno dai lavoratori edili ai gruisti, dai facchini ai camionisti e per finire a maestri di asilo nido, infermieri e ostetriche o badanti e simili.
I requisiti anche per il 2026 resteranno i soliti 63 anni e 5 mesi di età come soglia anagrafica minima.
E i 30 anni di versamenti contributivi minimi per invalidi, caregivers e disoccupati o i 36 anni per gli addetti ai lavori gravosi.
Attenti alle date, adesso c’è la conferma che il futuro va ancora scritto
Ora, visto che parliamo di una proroga al 2026 soltanto, ecco che emergono alcuni punti molto importanti che vanno chiariti. Perché chi per esempio decide di programmare la pensione per il 2027, se decide di farlo con l’Ape sociale deve stare attento.
Se i due anni di Naspi (la durata massima dell’indennità per disoccupati, ndr) finiscono dopo il 31 dicembre 2026, non è detto che si possa andare in pensione con questa misura. Certo, ormai da anni viene confermata sempre, ma nel 2027 non c’è al momento certezza.
Il rischio di chi oggi va in Naspi, magari a 61 o 62 anni, pensando poi di andare nel 2027 in pensione con l’Ape sociale, è di trovarsi senza la misura dopo il 31 dicembre 2026. Programmare la pensione con l’Ape sociale quindi oggi non è possible se si guarda al 2027 o dopo.